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La fragola Candonga, oro rosso del Metapontino, vittima dei taroccamenti

La fragola Candonga è stata taroccata. Il lancio in Tv di questo prodotto, 150 spot al giorno dal 21 marzo e per 21 giorni sulle reti Mediaset, ha aguzzato l’ingegno di chi non si fa scrupolo di lucrare sul lavoro altrui.

Alcuni giorni fa, da Huelva, in Spagna, un collaboratore ha chiamato Carmela Suriano, direttore generale dell’azienda Planitalia, che commercializza piantine di questa eccelsa varietà dell’oro rosso del Metapontino, per avvertirla che erano partiti tir carichi di prodotto per l’Italia, destinazione arco jonico lucano. Era la telefonata che i produttori della zona aspettavano per avere conferma dei sospetti. Perché arrivano fragole dall’estero in un territorio secondo in Italia, dopo Battipaglia, per superfici coltivate a fragoleti?

"C’è chi, tra operatori, commercianti, imprenditori agricoli, fa arrivare produzioni spagnole – spiega Suriano – e le commercializza con il marchio di Candonga di Basilicata. Pirateria commerciale, che rischia di affossare anni di lavoro. Qualcuno sta sfruttando il nostro brand e il valore aggiunto ottenuto dalla pubblicità televisiva".

Ma come si fa a capire che la fragola non è quella del Metapontino? Suriano: "I grossisti lo capiscono subito, anche se è difficile che lo capisca il consumatore finale. Legge Candonga e compra. Poi, ha la sorpresa di trovare un prodotto che non ha sapore, qualità, aroma, 'stanco' per avere tre giorni di viaggio in più. Il consumatore sarà sfiduciato. Tutti i nostri sforzi per mandare sui mercati un prodotto di prima qualità viene vanificato da questi sciacalli".

Dice Giuseppe Melidoro, un altro produttore: "Notizie di prodotto taroccato ci sono arrivate da Bari, Bologna, Verona e da altri mercati all’ingrosso. L’operazione truffaldina avviene qui, in zona. Tir da 150 quintali l’uno arrivano inflazionando il mercato. Basta cambiare la cassetta trasferendo i cestini di fragole nei nostri imballaggi. Qualcuno, più furbo, manda già all’estero la nostra cassettina. Tanto sulle grandi superfici, una produzione di migliaia di quintali in più chi la controlla?".

Ma ecco l’altro aspetto della truffa: "C’è più prodotto? Il prezzo cala". Al danno si aggiunge la beffa. Che fare? Suriano: "Lanciamo un appello agli operatori affinché denuncino chi commette questi crimini. Le forze dell’ordine e le istituzioni vigilino per verificare l’origine del prodotto".

Clicca su Play per vedere lo spot TV


Data di pubblicazione: