Emilia-Romagna: polemiche per l'arrivo di primizie spagnole sugli scaffali della Gdo
E' il periodo delle fragole italiane, mentre stanno per entrare nel vivo le ciliegie. Pesche e nettarine nazionali sono ancora "indietro" a causa del meteo, e dunque qualche catena propone per adesso prodotto straniero. Il fatto è che 5 euro per un chilogrammo di pesche di calibro C, come appurato dall'agricoltore, sono una bella cifra.
"Cominciare a proporre pesche spagnole già dai primi di maggio - dichiara a FreshPlaza l'agricoltore - non è a mio parere una scelta corretta. Si parla sempre di educare il consumatore, di sostenere la frutta nazionale e poi, alla prima occasione, si cerca la speculazione con le pesche spagnole. Perché, siamo chiari: ai primi di maggio, una pesca o una nettarina non possono aver raggiunto un grado zuccherino adeguato. E il calibro C, come da me appurato, è davvero pessimo. Far pagare 5 euro per questo prodotto non è educativo, soprattutto quando fra due mesi un calibro AA italiano sarà in promozione magari a 1,40 centesimi. Va tutto a nostro discapito".
Le pesche d'importazione sono in vendita già da alcuni giorni. "A parole - continua l'agricoltore - la Gdo è sempre dalla parte dei produttori italiani, ma nei fatti no. Nessuno obbliga una catena ad acquistare prodotto spagnolo, e non credo che i consumatori italiani facciano la fila per chiedere pesche spagnole al 6 di maggio, specie a un simile prezzo".
"Capisco che possa mancare del prodotto - conclude l'agricoltore - ma secondo me non si può vendere della merce simile a quel prezzo... quando arriveranno le nostre pesche e nettarine, e metteremo sul mercato del calibro B e A, a quanto dovremmo venderle? A 8 euro al kg? Poi ci lamentiamo che la gente non mangia le pesche...".