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Israele: la norma anti-sacchetti di plastica funziona

Il Ministero israeliano per la protezione ambientale ha comunicato i dati relativi alla legge per la riduzione dell'utilizzo dei sacchetti di plastica per fare la spesa entrata in vigore a gennaio di quest'anno. Essi mostrano che nei primi quattro mesi del 2017 la riduzione è stata pari all'80%. E' quanto riportato dal quotidiano economico Globes.

La norma - che riguarda le grande distribuzione organizzata - prevede che i sacchetti di plastica non vengano più dati gratuitamente ma dietro il pagamento di 0,10 shekel (circa 0,02 Euro). Secondo i dati diffusi dal Ministero le principali catene hanno così venduto 55 milioni di sacchetti di plastica che rispetto al passato rappresentano una contrazione dell'80-90% dell'utilizzo mentre per i due più grandi gruppi la riduzione si è attestata al 55%.

Successivamente all'entrata in vigore della legge, il prezzo particolarmente contenuto di ciascun sacchetto di plastica - più basso rispetto al mercato europeo - fu criticato per non essere sufficiente a imprimere una svolta alle abitudini dei consumatori. I dati del primo quadrimestre hanno invece mostrato come il consumatore israeliano si sia dimostrato particolarmente sensibile a questo aspetto è che il tema della protezione ambientale sia particolarmente sentito.

Il denaro raccolto attraverso la vendita dei sacchetti di plastica confluisce in un fondo di protezione ambientale che viene utilizzato principalmente per attività educative in materia di ecologia.

La legge prevede, inoltre, che le compagnie destinatarie del provvedimento legislativo informino il Ministero per la protezione ambientale del volume di sacchetti venduti con l'obiettivo anche di incrociare questo dato con il pagamento dell'Iva da parte delle catene. A questo proposito, dei 22 principali gruppi, sette non hanno ancora fornito i dati previsti.

Fonte: ICE TEL AVIV
Data di pubblicazione: