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Il consumatore italiano e' sempre piu' smart: eccola la nuova sfida dei punti vendita

Che nuove tecnologie, smartphone, tablet, acquisti online, social network, instant messaging siamo sempre più nel lessico degli italiani èe cosa nota, ma abituati a pensare al Bel Paese come il regno del digital divide, un po' sorprende scoprire quanto in realtà l'italiano sia smart.

Questo è un risvolto del Rapporto Coop 2016 recentemente pubblicato (cfr. FreshPlaza del 09/09/2016), dal quale si evince ad esempio che il 60% degli Italiani usa il cellulare per scattare foto contro il 52% della media europea; il 38% lo usa per controllare i social, contro il 27% europeo, e così via. Si scopre anche che, in fatto di wearables, cioè le tecnologie da indossare, gli Italiani sono primi in Europa e più o meno in linea con gli Stati Uniti.


Pagamento da smartphone via NFC.

Ma il dato forse più interessante è quello sul fronte degli acquisti, non tanto perché l'e-commerce sia esploso (rappresenta infatti ancora una nicchia: nel grocery è lo 0,8% del totale), quanto piuttosto perché nella mentalità dei consumatori qualcosa inizia a muoversi. Crescono le vendite e-commerce, e nei primi 6 mesi del 2016 i prodotti alimentari sono la seconda voce di maggior crescita subito dopo il dettaglio non alimentare che, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, crescono rispettivamente del 34 e 65%, più addirittura dell'abbigliamento e calzature (+28%) e dell'informatica (+27%).


Come avvengono gli acquisti on line. (Fonte Rapporto Coop 2016)

In questo, un ruolo decisivo sembrano averlo gli smartphone ormai onnipresenti nelle tasche degli italiani: il 23% degli italiani si dichiara ben disponibile a utilizzare lo smartphone per fare acquisti. Siamo appena un punto percentuale al di sotto degli statunitensi e ai vertici in Europa.

Ancora: crescono gli acquisti mobilità, specie tra i giovani: +17,8% nella fascia 15-24 anni, +24,2% nella fascia 25-34, +28,8% nella fascia 35-44. Insomma gli acquisti online si fanno sempre più mobili e, se nel 2012 il 2,7% degli acquisti complessivi sulla rete erano fatti su tablet, mentre l'1,3% da smartphone, nel 2015 gli stessi dati erano rispettivamente del 7,5% e 13,5%.


Acquisto via smartphone in un negozio Tesco, nel Regno Unito. E in Italia?

Tutto ciò suona, sotto molti aspetti, come un invito all'innovazione nella Gdo, tant'è che nel rapporto Coop, interrogati su come dovesse essere il loro punto vendita ideale, gli Italiani hanno indicato tra le cinque caratteristiche principali anche il fatto che fosse tecnologico, in grado cioè di sfruttare le nuove tecnologie abilitanti; e che fosse anche in grado di comunicare in modo rilevante con il cliente, fornendogli informazioni utili per scegliere in modo corretto.

A riprova di questo, ha spiegato Albino Russo, direttore generale di Coop Italia, durante la presentazione del rapporto, a livello di punti vendita "chi ha investito di più in shopping experience, tecnologie e comunicazione, è anche chi è cresciuto di più. Ora la domanda è come la Gdo a risponderà al nuovo consumatore social".