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Ciliegie: in Puglia la campagna comincia con qualche fremito polemico di troppo

Ieri martedì 26 aprile 2016, a Conversano (provincia di Bari) si è tenuto il simbolico taglio del nastro per l'inizio della raccolta delle ciliegie pugliesi, in anticipo quest'anno per via del caldo anomalo (cfr. FreshPlaza del 20/04/2016). La campagna però sembra partire con qualche fremito di troppo.



L'accusa della Coldiretti

In una nota, Coldiretti Puglia ha infatti denunciato il rischio di un blocco della raccolta per via dei mancati ritiri da parte dei commercianti, che starebbero utilizzando la mancata adesione dei produttori alla "Rete del lavoro agricolo di qualità" come un alibi per non acquistare la merce e innescare un "gioco al ribasso sui prezzi"

A settembre scorso, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in linea con la lotta al caporalato, ha promosso l'adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, l'organismo autonomo per la certificazione etica delle aziende che rispettano le regole. L'iniziativa è stata poi corroborata dall'adesione di importanti catene della grande distribuzione. Purtroppo, lo strumento ha mostrato subito diversi limiti e ostacoli: sul suo mancato decollo si è espressa anche Confagricoltura Taranto (cfr. articolo correlato), che condivide e rilancia le preoccupazioni sollevate nei giorni scorsi da APEO (Associazione Produttori Ortofrutticoli Pugliese - cfr. FreshPlaza del 22/04/2016).

Coldiretti Puglia scrive: "Abbiamo chiesto al Prefetto di Bari di incontraci urgentemente per chiedere che l'iter di adesione sia più veloce e meno farraginoso e per approfondire al contempo i meccanismi speculativi che sono evidentemente alla base dei mancati ritiri di ciliegie proprio nei giorni in cui sta partendo la campagna. Non vorremmo - azzarda Coldiretti Puglia - che sotto l'algido scudo della lotta al caporalato si celassero bieche manovre per allungare i tempi e far partire le quotazioni ad avvio dei contratti con la grande distribuzione il 29 aprile prossimo".




La replica degli operatori
Puntuale giunge la risposta degli imprenditori ortofrutticoli pugliesi, che non ci stanno a ricevere accuse ingiustificate di speculazione, quando sono invece i primi a essersi presi carico della problematica derivante dalla certificazione di legalità.

Nicola Giuliano della Giuliano Puglia Fruit dichiara a FreshPlaza: "Stiamo giocando al rimpallo delle responsabilità. Le organizzazioni agricole, soprattutto a livello locale, sono state informate in ampio ritardo circa le iniziative del Mipaaf per la lotta al caporalato, tra cui appunto la Rete del lavoro agricolo di qualità. Se può consolare, informo la Coldiretti Puglia che la stessa problematica sui ritiri di merce non certificata interessa anche regioni come il Trentino".

"I tempi di adesione sono lunghi? Noi - sottolinea Giuliano - stiamo chiedendo ai produttori di fare intanto l'iscrizione - basta mezz'ora di tempo al computer - e di portarci come prova la copia della richiesta. E stiamo regolarmente ritirando da tutte le imprese che procedono con la domanda, al contempo esercitando sul territorio quella sensibilizzazione al tema della legalità che dovrebbe essere svolta da altri. In primis dalle organizzazioni agricole. Invece di ringraziarci, ci danno la croce addosso".



"Quale sarebbe, mi chiedo, il nostro interesse a NON ritirare il prodotto, se non vediamo l'ora di cominciare a lavorare e di rimettere in moto gli stabilimenti? Mi sembra molto dubbio, invece, esortare a ritirare la merce da tutti, a prescindere da un requisito che oggi è non soltanto la base stessa della fornitura alla grande distribuzione, ma l'ultima vera grande occasione che abbiamo per riscattare l'immagine infangata della Puglia?".

Nicola Giuliano conclude con un'esortazione a collaborare: "Se le leggi sono scritte male o sono inapplicabili, chiediamo tutti insieme di migliorarle o di prorogarne l'applicazione. Noi vorremmo considerare le organizzazioni agricole come partner di un percorso comune, anche perché è nell'interesse di tutti".

Scarsi i volumi di inizio stagione
Nel frattempo, se in Spagna si prevede una produzione di ciliegie precoci inferiori dell'80%, secondo un agronomo barese, anche i volumi di Bigarreau italiana saranno inferiori di circa il 70% rispetto alla passata campagna. Si parla inoltre di un 50-60% in meno di resa anche per la varietà Ferrovia e di un 30% in meno per la ciliegia Giorgia. "Siamo all'inizio della raccolta della Bigarreau - spiega l'esperto - Sul mercato all'ingrosso si registra una certa cautela all'acquisto. A Conversano, in particolare, dove si effettua la vendita all'asta delle ciliegie, al momento le quotazioni vanno da 6,50 a 8 euro/kg".