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Cesena: al palo le vendite di uva da tavola. I compratori la preferiscono a prezzi bassi anche se di minore qualita'

Vendite dell'uva da tavola al palo, nonostante la qualità, almeno sul mercato all'ingrosso di Cesena: il lato della domanda preferisce uve di qualità media, ma se ce ne sono a prezzi più abbordabili non dice di no. In questo momento, spiega a FreshPlaza Riccardo Bargellini, della Gobbi Gino, azienda grossista del mercato cesenate, "lavoriamo uva da tavola sia dalla Puglia che dalla Sicilia, da Mazzarrone, con una qualità che si fa un po' desiderare e da Canicattì con un'uva di buon colore ma il chicco un po' piccolo; sia di varietà Italia che Pizzutella".

"Tuttavia – spiega - il mercato non è molto attivo. All'inizio di settembre l'uva da tavola non registrava molto interesse (cfr. FreshPlaza del 02/09/2015), complici anche le temperature e dato un finale di stagione che per la frutta estiva era stato abbastanza interessante. Pensavamo però che con il passare del tempo la richiesta sarebbe aumentata, ma niente. La ripresa di cui parlano in tanti, qui non s'è ancora vista. I prezzi sono mediocri, ma il fatto è che l'acquirente va alla ricerca di un prodotto di media qualità e di medio prezzo, intorno all'euro al chilo, mentre scarseggia la domanda per la merce qualità, per intenderci quella che viaggia a 1,50/1,60 euro al chilo, un prezzo più che equo per la buona qualità che presenta".


Uva Italia

Con le vendite del prodotto di punta che non decollano, il risultato è che l'uva che arriva oggi al mercato all'ingrosso, poi deve restarci più giorni, perché manca una vendita in giornata. "Rimanendo in frigo, da un giorno all'altro perde 20 centesimi al chilo, perché la sua freschezza deperisce", commenta il grossista. Così sulla piazza si trovano uve da tavola di tutte le fasce di prezzo: da 1,50/1,60 euro al chilo, a quelle di prezzo medio (1,20/1,30 euro al chilo) e infine quelle a quotazioni più basse, intorno a 1 euro al chilo, che come detto vanno per la maggiore.

"C'è tanta scelta, tanta offerta", continua Bargellini, che per rendere chiara la situazione spiega di essere stato contattato ieri, nella sola mattinata, da quattro nuovi fornitori, due produttori e due commercianti, che volevano piazzare al mercato di Cesena la loro uva da tavola. "E' il segno – riprende – che il mercato è fermo, che non c'è domanda, che non si vende. Solitamente, in condizioni normali, capita l'opposto: se voglio del prodotto, perché quello che avevo l'ho venduto, di solito sono io che devo andarmi a cercare produttori e commercianti".

Il momento di empasse della domanda lo si nota anche su altre referenze, "come le mele locali – conclude Bargellini – che in 15 giorni hanno visto dimezzarsi il loro prezzo di vendita, passando da 80 centesimi di euro al chilo a 40. Sembrano tenere solo le pesche, oggi che siamo agli ultimissimi giorni di raccolta: per un prodotto non lavorato, in cassette, con i calibri dimensionati a occhio siamo arrivati anche a 1 euro al chilo e ieri, in una mattinata, ne sono andate via 60 casse. Non è tanto, ma fa la sua figura".