Tutto pronto per la nascita di Coop Alleanza 3.0: battesimo previsto per il 2 ottobre a Milano

Dopo mesi di lavoro (cfr. FreshPlaza del 23/03/2015) la fusione tra Coop Estense, Coop Adriatica e Consumatori Nordest è ormai cosa fatta. Oggi, giovedì 24 settembre, si concluderà il ciclo delle 37 assemblee territoriali per l'ok al matrimonio e non sono previsti voti contrari, tanto che per la nuova, più grande cooperativa di consumo italiana, Coop Alleanza 3.0, è già stata fissata la data del battesimo, il 2 ottobre a Milano. Il giorno dopo si terrà l'assemblea generale dei delegati che chiuderà tutto il percorso con l'approvazione delle modifiche statutarie.

Coop Alleanza 3.0 avrà la propria sede legale a Bologna e le attuali strutture territoriali resteranno operative. Già definito il Cda, formato da tre amministratori delegati: Adriano Turrini, oggi numero uno di Coop Adriatica e che sarà anche presidente, Paolo Cattabiani (attuale presidente di Coop Nordest), che si occuperà in particolare delle partecipazioni e Massimo Ferrari (attuale direttore gestione di Coop Estense) che sarà alla guida dei supermercati.

La nuova realtà cooperativa conterà 2,7 milioni di soci, un prestito sociale di circa 4 miliardi di euro, un fatturato che si avvicina ai 5 milioni di euro, 419 punti vendita (di cui 56 ipermercati), oltre 22.000 dipendenti e una copertura territoriale che va dal Trentino alla Sicilia e si sviluppa in particolare nella dorsale Adriatica.

Resta fuori la Toscana, dove sono presenti punti vendita Coop, ma sotto le insegne di Unicoop Firenze che, come in altre occasioni, ha marcato la propria differenza e distanza dal movimento cooperativo emiliano.

La scelta di dar vita a Coop Alleanza 3.0 è stata dettata dall'esigenza di contribuire a sostenere e rilanciare il ruolo e l'efficacia della missione cooperativa sia nelle regioni del Nord che del Sud del Paese, confermando l'idoneità e l'utilità del modello cooperativo anche in realtà sociali molto diverse. Tra i primi obiettivi del colosso cooperativo ci saranno infatti recuperare efficienza e redditività, che attualmente è inferiore a quella dei suoi più diretti concorrenti, a partire da Esselunga.