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Lo rivela una ricerca della Co-operative

Regno Unito: vita moderna troppo frenetica, tramonta la spesa settimanale

Con una vita moderna sempre più frenetica come sono cambiate le abitudini d'acquisto dei prodotti alimentari da parte dei consumatori inglesi? Se l'è chiesto la Co-operative, catena britannica di convenience store, che in una recente ricerca (clicca qui per consultarla) ha messo a confronto le abitudini di oggi con quelle di 50 anni fa; e il primo dato che emerge è l'abbandono della cosiddetta "spesa grossa", cioè l'acquisto cumulativo a cadenza settimanale o bisettimanale con il quale si riempiva la dispensa. Oggi gli inglesi preferiscono fare una spesa "mordi e fuggi".

Facciamo un salto indietro nel tempo; Inghilterra anno 1965: in media oggi spesa durava 14 minuti, contro la media di 5,6 minuti dei giorni nostri. Questo perché è cambiata la frequenza con cui il consumatore si reca nel punto vendita per acquistare prodotti alimentari. Nel 1965 solo il 15% dei consumatori faceva la spesa quattro o più volte alla settimana, mentre il 30% due o tre volte alla settimana. Insomma la parte più consistente di loro (55%) preferiva fare compere più cospicue, ma più di rado. Cinquant'anni fa il 35% dei consumatori si recava al negozio solo una volta alla settimana, mentre 1 su 5 (il 20%) anche meno: non più di una/due volte al mese.


Un'infografica che riassume le tendenze della spesa alimentare ai giorni nostri, nel Regno Unito (fonte: Co-operative).

Oggi la situazione è molto cambiata, basti pensare che il carrello della spesa medio degli inglesi contiene 3,5 prodotti alimentari. Fatto salvo che gli inglesi mangino quotidianamente le stesse quantità di mezzo secolo fa, vien da sé che se cala il numero di prodotti alimentari acquistati in ogni spesa, deve per contro aumentare la frequenza degli acquisti. E infatti nel 2015 gli inglesi vanno a fare la spesa in media 3,8 volte alla settimana; praticamente un giorno sì e uno no.

Il 48% degli inglesi del 2015 dichiara di non effettuare una spesa settimanale e il loro numero aumenta fino al 60% nel caso di clienti tra i 25 e i 34 anni. Nel complesso, oggi in media il 35% degli inglesi va a comprare da mangiare più volte alla settimana, mentre il 3% lo fa quotidianamente. Tra le ragioni addotte per l'abbandono della "spesa grossa" c'è, in vetta, la riduzione dello spreco alimentare: è così per il 25% dei consumatori inglesi, mentre per il 27% spiega che il tempo di una lunga spesa mal si concilia con la vita frenetica e piena d'impegni di oggi.

Ma c'è un dato su tutti che ci porta a dire, in buona sostanza, che la "programmazione alimentare" è ormai sulla via del tramonto. Nel 1965 chi andava a fare la spesa portava con sé una lista in un caso su cinque, segno di una certa pianificazione alimentare. Oggi invece solo il 19% degli inglesi programma cosa mangerà nel corso della settimana, mentre il 31% di loro lo decide di giorno in giorno e il 7% improvvisa direttamente in negozio. Perché oggi si sta abbandonando la programmazione della spesa? Perché "non so cosa vorrò mangiare in anticipo" per il 32% degli inglesi, mentre per il 22% pesa, spesa alimentare a parte, l'incertezza sulla programmazione della settimana. Un consumatore su quattro spiega che "pianificare il menù uccide la spontaneità".

I cambiamenti da 50 anni a questa parte non si fermano però qui. Ad esempio se nel 1965 il giorno preferito per fare la spesa era il venerdì, ai giorni nostri è il lunedì. Al contempo, nella ricerca Co-op si nota che se nel 1965 ad andare a fare la spesa erano donne nel 76% dei casi, oggi lo stesso dato è del 61%.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte www.dailymail.co.uk