Il consumo di ortofrutta fresca intacca quello dei prodotti confezionati?
Nel 2014 i consumatori americani hanno fatto più viaggi nei punti vendita per acquistare prodotti freschi rispetto al 2013 e nei reparti frutta e verdura dei negozi hanno trascorso in media il 3% del tempo in più rispetto all'anno precedente: insomma, il settore ortofrutticolo fresco al supermercato sta diventando un centro di gravità, dove lo stesso cliente costruisce la propria identità come consumatore.
Viceversa, il consumatore ha ridotto il numero di viaggi per fare acquisti di prodotti alimentari confezionati. Tale comportamento sembrerebbe dunque rispondere positivamente alla domanda di cui sopra; tuttavia un'analisi più approfondita rivela che le cose non sono così semplici come sembrano.
Nel 2014 sono stati tre i prodotti alimentari che più di tutti hanno registrato crescite esponenziali sul mercato statunitense: i frutti di bosco, i prodotti salati confezionati e le ricette di pollo già pronte (si noti come due prodotti su tre siano confezionati e solo uno fresco), e i motivi sono diversi perché ognuno di questi prodotti è 'cresciuto', adattandosi al consumatore e alla sua domanda. I frutti di bosco hanno puntato molto sull'aspetto salutare, la praticità del loro consumo (non vanno sbucciati e una volta lavati sono già ready-to-eat); i prodotti salati confezionati hanno invece puntato sull'innovazione e, al pari del pollo già pronto, sulla loro offerta di un pasto facile.
Ma ci sono anche altri esempi di prodotti confezionati che non risultano in flessione, nonostante l'aumento del consumo dei freschi. Alcuni esempi: le vendite di bibite non sono in calo perché si sono 'trasferite': sugli scaffali americani si trovano sempre più accompagnate ai piatti pronti (come per esempio il pollo di cui sopra) per farne da complemento. Altro caso è quello dei cereali per la colazione: visto l'aumento nel consumo di frutta fresca sembrerebbe logica conseguenza che fossero in declino, e invece no perché proprio come le bibite sono collocati oggi sullo stesso scaffale dei frutti di bosco e il consumatore ha, sullo stesso ripiano del punto vendita, tutto quello che gli serve per una colazione completa.
Così dire che i prodotti freschi stiano sottraendo fette di mercato ai prodotti confezionati è fuorviante, oltre che semplicistico; un esempio sono le verdure, con l'88% dei consumatori americani che le acquista sia fresche, che in scatola, che surgelate. Oggi più che mai il consumatore non orienta la sua spesa solo sui prodotti freschi o su quelli confezionati e, proprio per questo, è il negoziante che deve 'leggere' il proprio cliente, comprenderne i comportamenti d'acquisto, trovando infine soluzioni che rispondano alla domanda di prodotti alimentari del consumatore.
Rielaborazione FreshPlaza su fonte www.nielsen.com