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Sara' presentata il prossimo ottobre

Come rilanciare il sistema clementicolo italiano? Al via una linea tutta italiana di easy peeler

Mercoledì 18 marzo 2015 a Massafra (TA) si è tenuta la giornata tecnica "Agrumicoltura nell'arco jonico: come favorire lo sviluppo del settore". Oltre a Giovanni Manca (delegato sud Italia ACQ Labs), Franco Vitali (responsabile tecnico Biolchim), Carmelo Mennone (Az. Pantanello ALSIA), tra i relatori c'era Marco Eleuteri, direttore commerciale di AOP Armonia, il quale ha condiviso con FreshPlaza le sue considerazioni.

"Al convegno - racconta Eleuteri - hanno presenziato oltre 150 persone, per lo più agricoltori. Una vera e propria folla per un incontro di questo tipo; probabilmente la difficoltà della situazione alimenta non solo il bisogno, ma anche la voglia di cambiare. Insieme agli esperti agrumicoli Francesco Perri e Giuseppe Russo, ognuno con le proprie competenze, si sta portando avanti una linea italiana di easy peeler (cioè agrumi a facile sbucciatura, NdR) per rilanciare il nostro sistema clementicolo. Al gruppo scientifico si è aggiunto anche l'agronomo Francesco Quaranta. Stiamo creando un vero e proprio movimento 'culturale' per cercare di ammodernare la nostra clementicoltura e tentare un rilancio internazionale".



E continuando: "Oggi questo è un progetto possibile: disponiamo al momento di quattro varietà che ci consentirebbero di essere presenti sul mercato da ottobre a febbraio, finalmente con clementine italiane a tutti gli effetti. L'arma giusta per riconquistare gli spazi di mercato che abbiamo perso. Si tratta di un'iniziativa rivoluzionaria, che non ha precedenti nel nostro settore, e che vede in prima linea me, per quanto riguarda l'anima commerciale, e l'agronomo calabrese Francesco Perri, per quanto riguarda l'anima scientifica".

Oltre allo Spinoso, è ormai prossima alla diffusione una mutazione spontanea della clementine comune individuata dallo stesso Perri ancora senza nome, per ora individuata con la sigla SZ: matura dalla seconda metà di gennaio, la pianta è molto produttiva e i frutti sono molto gradevoli al gusto. Insieme a SZ, a ottobre prossimo sarà presentata un'altra mutazione spontanea, questa volta di Spinoso (anche questa individuata da Perri) che matura nella prima decade di ottobre: siamo in presenza di una buona produttività, frutti di calibro molto sostenuto e buona percentuale di succo, nonostante la precocità.

La gamma varietale proposta per questa linea italiana di clementine sarebbe:
  • Mutazione spontanea di Spinoso (1 ottobre-25 ottobre)
  • Spinoso (20 ottobre-15 novembre)
  • Comune (15 novembre-15 gennaio)
  • SZ (15 gennaio-fine febbraio)
Italia e Spagna: due realtà a confronto
Nel corso dell'ultima decade, la produzione agrumicola nel bacino del Mediterraneo è cresciuta del 15%, ma nello stesso periodo l'Italia ha perso il 40% della produzione.


Fonte: FRESHFEL

Confrontarsi con quanto accade in altri Paesi è sempre un'ottima strategia per crescere e per non perdere di vista un mondo in continua evoluzione. E' il caso del paragone tra agrumicoltura spagnola e italiana (cfr. FreshPlaza del 29/09/2014).


Fonte: FRESHFEL

"Negli ultimi anni la clementicoltura spagnola ha conosciuto una fase di ulteriore crescita, esattamente il contrario di quanto successo in Italia - spiega Eleuteri - I grandi operatori agrumicoli spagnoli destinano fondi importanti a ricerca e sviluppo, alcuni investendo in centri di ricerca come l'IVIA (Istituto Valenciano di Investigazione Agraria), altri acquisendo i diritti per la produzione in Spagna di varietà originatesi all'estero".


Gli esperti agrumicoli Giuseppe Russo (a sinistra) e Francesco Perri (a destra) insieme a Marco Eleuteri (al centro) durante una delle loro visite in Spagna (cfr. FreshPlaza del 01/04/2014).

Per queste ultime varietà, frutto della ricerca internazionale, sono tuttora in corso battaglie legali milionarie tra i detentori dei diritti per la loro diffusione nella penisola iberica e tutti gli altri operatori di settore; ciò a dimostrare l'importanza economica che queste varietà hanno avuto e hanno per il settore agrumicolo spagnolo. I tre casi più importanti sono:
  1. la Nadorcott, controllata in Spagna da Carpa Dorada S.L (Martinavarro, Vicente Giner, Canamas Hermanos), società che ha permesso piantare in Spagna 2,2 milioni di alberi per 120mila ton;
  2. la Tango, una varietà del tutto simile alla Nadorcott, di cui è figlia (ottenuta attraverso un processo di irradiamento della Afourer/Nadorcott). Il detentore dei diritti di diffusione in Europa è la spagnola Eurosemillas (la varietà è stata registrata dall'Università della California) che è stata autorizzata alla sua diffusione in Spagna dal Ministero dell'Agricoltura spagnolo. Inoltre Tango è stata inclusa tra le varietà protette anche dall'Ufficio comunitario per le varietà vegetali (CPVO);
  3. la Orri, originaria di Israele è al centro di un'altra battaglia legale, questa volta condotta dal secondo operatore agrumicolo spagnolo, il gruppo AMC che, attraverso una società creata assieme ai costitutori israeliani, detiene i diritti di diffusione della varietà Orri per Spagna e Portogallo. AMC chiede 66 euro a pianta e 0,03 euro/kg per la commercializzazione (cfr. FreshPlaza del 06/03/2015).
"Vogliamo continuare così o proviamo a cambiare?"
E' la domanda che ha posto Eleuteri ai presenti durante la sua presentazione al convegno. "Uno dei limiti che più ha influito sull'inadeguatezza strutturale del sistema agrumicolo italiano è la ridotta dimensione aziendale. Siamo troppo piccoli per poter competere efficacemente con gli altri produttori mediterranei nostri concorrenti: o ci aggreghiamo e cresciamo dimensionalmente o non avremo alcuna possibilità di riconquistare uno spazio dignitoso sul mercato internazionale".



Secondo il responsabile commerciale, l'ampliamento dell'assortimento varietale unitamente a una forte segmentazione dell'offerta in termini di packaging innovativi sono fattori decisivi per soddisfare con successo le richieste della distribuzione ortofrutticola moderna, tanto nazionale come estera.

"Il rilancio del settore agrumicolo nazionale non può prescindere dall'esportazione: il mercato domestico è insufficiente per assorbire il potenziale produttivo del nostro Paese - precisa Eleuteri - Se l'Italia vuole recuperare un ruolo di primo piano tra i produttori di agrumi del Mediterraneo deve tornare a esportare e per farlo dovrà cercare di offrire qualcosa di differente, distintivo e appetibile".

Ciò significa che per quanto riguarda gli easy peeler (i cui consumi sono in crescita al contrario delle arance), bisognerà cercare di differenziarsi dai competitor, in primis dalla Spagna, che ha raggiunto livelli qualitativi molto elevati con costi produttivi inferiori a quelli italiani.



"Anziché offrire gli stessi prodotti, per cui il mercato internazionale probabilmente continuerebbe a preferire i prodotti iberici - precisa e conclude Eleuteri - dovremmo cercare di proporre la nostra linea italiana di easy peeler, frutto della ricerca italiana e derivata dalla clementina comune, ossia una varietà marcatamente italiana e da un punto di vista gustativo tra le migliori in circolazione".