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Se ne parlera' al Convegno Nazionale del Ciliegio 2.0

Rosse, grosse e sode: il mix perfetto per ciliegie di successo

"Considerando la crescente potenzialità della concorrenza estera, il sistema cerasicolo italiano deve necessariamente puntare sulla qualità: tanto con il rinnovamento varietale quanto adottando migliori tecniche agronomiche, di difesa e di valorizzazione del prodotto che permettano redditi adeguati alle imprese" spiega Michelangelo Grandi, ricercatore al dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna. Il 25 febbraio prossimo Grandi sarà a Vignola, al Convegno Nazionale della Ciliegia 2.0 (cfr. FreshPlaza del 12/01/2015): interverrà parlando appunto di "Varietà di qualità".

Clicca qui per scaricare il programma del Convegno



Ma quali sono le principali qualità che una nuova varietà deve avere? "Il consumatore – spiega Grandi - acquista con gli occhi, così un ruolo molto importante è giocato dall'aspetto estetico delle ciliegie. Ma senza dubbio il fattore principale è la pezzatura. Recenti consumer test che abbiamo condotto su un numero molto elevato di consumatori, oltre 2.000, hanno evidenziato che il calibro è il primo fattore di scelta: più la ciliegia è grossa, più fa gola. Anche per i produttori, visto che il prezzo di vendita è direttamente proporzionale alla loro dimensione".

"Altre caratteristiche importanti sono la consistenza della polpa e le caratteristiche organolettiche, specialmente la polpa soda e un elevato contenuto di zuccheri e di acidi organici: il loro giusto rapporto esalta l'aroma della ciliegia. Altro requisito rilevante è la shelf-life in post-raccolta, caratteristica che in genere è associata a una buona consistenza della polpa e che oggi può essere aumentata con le moderne tecnologie di conservazione. Accanto a questi parametri ce ne sono altri più squisitamente agronomici: la precocità di entrata in produzione, la facile gestione della pianta, la costanza produttiva, l'uniformità di maturazione, la tolleranza allo spacco e alle altre avversità abiotiche".


Sweet Saretta®

"All'Università di Bologna – continua il ricercatore – sperimentiamo nuove cultivar dalla fine degli anni Ottanta". E il periodo non è un caso: corrisponde agli anni in cui in tutta Italia si assiste a un certo rinnovamento varietale (prima le varietà erano legate a variazioni di quelle locali) con l'arrivo dall'estero di nuove ciliegie, specialmente canadesi.

"Le nuove varietà si sono diffuse in pochi anni – evidenzia Grandi - grazie anche ai vantaggi di una maggiore produttività, alla costanza di produzione e all'incremento della pezzatura del frutto, nonostante in taluni casi si sia assistito a un peggioramento delle caratteristiche qualitative. Tra le varietà che si sono diffuse maggiormente ricordiamo l'italiana Giorgia (creata dall'Istituto Sperimentale di Frutticoltura di Verona) e le canadesi Celeste, Lapins e Sweetheart che, accanto alle storiche Burlat e Ferrovia, rappresentano ancora oggi dei riferimenti, nelle diverse epoche di maturazione, per i cerasicoltori".

"Frutto del breeding sono poi arrivate nuove varietà dalla fine degli anni Novanta a oggi. Novità interessanti sono state introdotte soprattutto nel periodo medio-precoce (in epoca Giorgia) e tra queste ricordiamo in particolare Grace Star, diffusa dall'Università di Bologna, che si sta affermando anche al di fuori dei confini nazionali. Si è invece ancora alla ricerca di valide cultivar nel periodo molto precoce e in quello molto tardivo, dal momento che le novità introdotte non sempre hanno fatto registrare positive risposte sul piano agronomico e pomologico".


Marysa

"In fatto di nuove varietà di ciliegie, per l'Università di Bologna i primi successi sono arrivati alla fine degli anni Novanta - spiega il ricercatore - con le 7 varietà Star, la cui diffusione copre oggi 20 paesi nel mondo. Recentemente invece è nata la nuova serie Sweet®. Già il nome rende l'idea di quale sia la sua principale caratteristica, la dolcezza. Di questa linea fanno parte 5 varietà: Aryana, Lorenz, Gabriel, Valina e Saretta, alle quali a breve si aggiungerà una nuova sorella, Stephany".

"Tutte si distinguono per comuni caratteri di pregio, come performance agronomiche, caratteristiche estetiche e qualità organolettiche. Importanti aziende vivaistiche ne hanno acquistato i diritti esclusivi di vendita in Italia (Top Plant Vivai, Salvi Vivai, Vivai Fortunato, Vivai Giannoccaro e Vivai Spinelli), in Grecia (Vitro Hellas), in Spagna (Segri-Plant) e in Belgio (Fruit tree nursery Renè Nicolai), mentre sono in fase di definizione gli accordi per la commercializzazione in altri paesi UE ed extra-UE".

E chiudendo: "Nel corso dello scorso anno è stata diffusa un'altra varietà, Marysa™, esclusa dal pacchetto Sweet per l'alto valore di acidità alla raccolta, ma dotata di eccellenti performance agronomiche e buone caratteristiche qualitative. La prima stagione di commercializzazione avverrà nel corso del 2015 attraverso Top Plant Vivai, Salvi Vivai, Vivai Fortunato e Vivai Spinelli, che ne hanno acquisito i diritti in esclusiva di moltiplicazione per il territorio italiano".

Clicca qui per scaricare il programma del Convegno

Contatti:
Dott. Stefano Lugli
Dipartimento di Scienze Agrarie
Area scientifica Colture Arboree
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Viale Giuseppe Fanin, 46
40127 Bologna (Italy)
Tel.: +39 051 2096413
Fax: +39 051 2096401
Cell.: +39 335 1798877
Skype: stefanolugli.unibo
Web: www.ciliegio.unibo.it

FreshPlaza è media partner dell'evento.

Michelangelo Grandi – Ricercatore come assegnista presso il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna, nell’ambito del programma di miglioramento genetico del ciliegio dolce condotto dal dott. Stefano Lugli e nella valutazione di nuove varietà di ciliegio create dai vari programmi di breeding nel mondo. Collabora inoltre agli studi condotti su nuovi sistemi d’impianti nel ciliegio. Recentemente ha pubblicato insieme al team di ricerca di cui fa parte diversi testi relativi all'influenza sul cracking dei più recenti sistemi i copertura, sulla serie Sweet® e sull'effetto dei portinnesti e della forma di allevamento sui frutti finali.