I brand punteranno molto sulla responsabilita' sociale d'impresa
Per questo si prevede che nel 2015 molti commercianti si dedicheranno a iniziative etiche. Tra i rivenditori che stanno già includendo con successo la CSR nelle loro strategie vi sono per esempio ModCloth, che ha recentemente firmato con i propri clienti un patto anti-Photoshop (l'azienda si è sostanzialmente impegnata a non ritoccare in post-produzione le immagini delle proprie pubblicità, ndr) e Warby Parker, che sta promuovendo l'iniziativa "Buy a Pair, Give a Pair" (letteralmente "Compra un paio, dai un paio" di occhiali) per diffondere la cura degli occhi anche tra chi non se la può permettere.
Lo scorso novembre l'ente di beneficenza Chiquita "We Care" - fondato dagli stessi dipendenti della multinazionale statunitense - insieme al gruppo olandese del food service Deli XL ha avviato un progetto di contrasto alla denutrizione di Teobroma, una piccola comunità che popola il distretto di Changuinola al confine fra Panama e il Costa Rica. Fra gli obiettivi del progetto "Teobroma Food Security" ci sono la creazione di un centro di educazione sulla sicurezza alimentare, per trasmettere alla popolazione dell'area insegnamenti su come tutelare e preservare la salute e il benessere della famiglia attraverso una corretta alimentazione. Sarà inoltre sviluppato un programma di agricoltura familiare e di miglioramento delle condizioni dell'ambiente domestico.
Una delle iniziative sociali della Chiquita.
Ma come può la responsabilità sociale d'impresa migliorare l'esperienza d'acquisto? Semplice. Facendo sentire bene i clienti nel momento in cui diventano consapevoli che stanno contribuendo a una causa meritevole dal punto di vista etico o ambientale. Come ha detto Adrianne Weissman, proprietario del negozio di abbigliamento Evelyn & Arthur: "Gli acquirenti vogliono assicurarsi che i soldi spesi non finiscano nella tasca di una sola persona, ma che facciano la differenza nella comunità in cui vivono".
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