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Antitrust: da Coop a Despar, stop all'alleanza per gli acquisti

Cinque catene della grande distribuzione: Coop, Despar, Il Gigante (attraverso la controllata Gartico), Disco Verde e Sigma hanno accettato di sciogliere la società di acquisti Centrale Italiana di cui Coop Italia è la società capofila con il 69% del capitale. E' questo l'effetto principale dell'istruttoria avviata il 4 dicembre 2013 dall'Authority per la concorrenza che ha quindi deciso di chiudere il procedimento di infrazione accettando e rendendo vincolanti gli impegni assunti dalle 5 catene distributive.

La Centrale Italiana, di fatto, sottolinea l'Antitrust nella sua delibera, è un'alleanza "volta ad ottenere risparmi di costo nella fase di acquisto delle merci attraverso la negoziazione collettiva con i fornitori". Ed è quindi capace di distorcere la concorrenza sia a livello di contrattazione con i fornitori sia a valle sul mercato finale. Il potere contrattuale di acquisto delle catene distributive associate in questa supercentrale acquisti riduce la capacità di competere dei produttori-fornitori "contrattualmente più deboli con conseguenze negative, nel medio periodo, sulla varietà e la qualità dei prodotti". Mentre a valle, nei confronti dei consumatori l'intesa fra le 5 catene di distribuzione produce "effetti negativi in termini delle politiche di vendita" con un "probabile effetto di omologazione dei servizi offerti dalle singole catene e dei relativi assortimenti".

Finite nel mirino dell'Antitrust le cinque società hanno deciso di cambiare registro e hanno preso una serie di impegni vincolanti. Il primo quello di Sciogliere la Centrale Italiana a partire dal 2015 con l'obbligo per la stessa di limitarsi a concludere le contrattazioni relative al 2014. Inoltre hanno preso l'impegno di interrompere qualsiasi forma di collaborazione commerciale. Due di esse, Disco Verde e Sigma, in forza di una mandato alla negoziazione conferito a Coop Italia, potranno continuare a contrattare una parte dei propri acquisti insieme, limitando però la negoziazione congiunta esclusivamente alle imprese con un fatturato superiore ai 2 milioni di euro e non comunque l’intesa non riguarda i fornitori di "private label".

In seguito agli impegni presi, l'Antitrust ha deciso di chiudere il procedimento senza "accertare l'infrazione" e senza quindi comminare sanzioni ritenendo che gli impegni presi siano tali da "far venir meno i profili anticoncorrenziali".
Data di pubblicazione: