La Bioinformatica al servizio del miglioramento varietale del pomodoro
Secondo il bioinformatico di Alicante, il genoma del pomodoro è tre volte più piccolo di quello umano e la ricerca sulla varietà "Heinz" ha permesso di ottenere una mappa di riferimento di come è organizzato un pomodoro a livello di DNA.
Adesso, l'obiettivo è quello di comprendere le caratteristiche genetiche dei diversi pomodori e di confrontarli per spiegare, tra le altre cose, le differenze di forma, dimensione, gusto e modalità di maturazione della pianta.
Il gruppo di ricerca disporrà in tal modo di un database completo per poter migliorare con relativa facilità la forma dei pomodori di varietà commerciali attraverso gli incroci (senza cioè ricorrere a varietà geneticamente modificate, che sono ancora vietate nella UE).
Si potranno confrontare le diverse tipologie per ottenere un pomodoro dietro specifica richiesta, che per esempio abbia un maggiore valore di mercato, sottolineando il suo colore più o meno rosso, la sua consistenza, il suo sapore dolce e il suo valore antiossidante.
Sanchez Perez ha sottolineato: "La conoscenza del genoma fornisce un chiaro vantaggio competitivo sul mercato, in quanto il produttore può raggiungere il consumatore con un pomodoro di qualità superiore."
Oltre al responsabile del laboratorio, la partecipazione spagnola include anche due ditte sementiere catalane, "Semillas Fitó" e "Ninsar".
Tra le 150 varietà di pomodoro scelte da tutto il mondo per questa ricerca, ci sono i pomodori delle Canarie (Moneymaker), la 'Rochapea di Pamplona' e il pomodoro ciliegino nero.
La Bioinformatica è una nuova disciplina che utilizza strumenti informatici per assimilare ed elaborare enormi quantità di informazioni e cercare di comprendere i complessi processi biologici. Oltre all’applicazione pratica sul pomodoro, l'idea è di estendere questa tecnica a molti altri prodotti agricoli, che sono attualmente in fase di studio e con rilevanza commerciale, come melone, patata, cipolla e zafferano.
Sánchez Pérez ha studiato chimica presso l'Università di Alicante e ha un master in biochimica presso l'Università Autonoma di Madrid. Dopo aver lavorato ad Halifax (Canada) e ad Utrecht, è arrivato presso l'Università di Wageningen, ente di primario livello nel settore della ricerca agricola.
Fonte: efefuturo.com
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