Firmato accordo di settore per l'agroalimentare biologico
Come sottolineato dal Ministro, il settore delle esportazioni agroalimentari si propone in funzione anticiclica: "Mentre le esportazioni totali dell'Italia verso la UE nello scorso gennaio sono diminuite del 22,9% rispetto ad un anno prima, le esportazioni di prodotti alimentari sono aumentate dell'1,1%. Dato importante perché il settore bio esporta il 4% del fatturato".
L'agricoltura biologica italiana ha un ruolo di leader in Europa per numero di operatori (50.275, di cui 45.224 produttori, 4.841 preparatori e 211 importatori esclusivi) e per superfici convertite in biologico ed è al quinto posto nel mondo in termini assoluti di superficie, dopo Australia, Cina, Argentina e Stati Uniti.
La rilevanza del progetto è accresciuta dalla dislocazione delle aziende di produzione biologica localizzate per il 42% nel Sud Italia, mentre le imprese di trasformazione e di importazione sono concentrate per l'80% nel triangolo Emilia Romagna, Veneto e Lombardia. Settori produttivi principali sono: foraggi e cereali, prati e pascoli (70% superficie totale) e le coltivazioni arbore (olio, ortaggi, vite, agrumi, frutta) e le colture industriali.
Significativa è anche la preminenza italiana nella distribuzione logistica di prodotti bio, da far valere come piattaforma verso il mediterraneo e verso il Nord Europa. L'accordo di settore è una forma di partenariato pubblico-privato che rappresenta uno strumento per realizzare iniziative promozionali congiunte e cofinanziate ottimizzando l'impiego delle risorse e la scelta delle azioni.