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E in Italia? Il commento di Assosementi

USA: il genome editing approvato per il miglioramento varietale delle piante

L'avanzamento delle tecniche genetiche, con il perfezionamento del genome editing, sta comportando interessanti ricadute anche in campo agricolo. Il segretario statunitense all'agricoltura Sonny Perdue ha chiarito che, nell'ambito dei regolamenti sull'impiego di biotecnologie, l'USDA non impone alcun quadro normativo per quanto riguarda le nuove varietà ottenute mediante metodo classico di ibridazione.

Considerando che tale metodo è andato arricchendosi in anni recenti di nuovi ausili (pensiamo ad esempio ai marcatori molecolari), senza che il risultato del breeding fosse in qualche modo distinguibile da quello ottenibile mediante l'ibridazione classica stessa, anche metodi innovativi come il genome editing non necessiteranno di alcuna autorizzazione preventiva o di un set normativo specifico per poter essere impiegati.

A maggior ragione se si tiene presente che le nuove tecniche consentono di introdurre tratti genetici in maniera più rapida, precisa e potenzialmente in grado di far risparmiare anni o decenni di tentativi alla ricerca nel campo del miglioramento varietale.



Secondo il segretario Perdue: "Il nostro approccio favorisce l'innovazione laddove essa non presenta alcun rischio. Al contempo, vorrei assicurare i consumatori che non stiamo in alcun modo deregolamentando il settore. Continueremo a mantenere alta l'attenzione sulla sicurezza delle piante, valutando i prodotti impiegati dalla moderna biotecnologia. E' il ruolo che USDA ha svolto negli ultimi 30 anni e che intendiamo mantenere, mentre lavoriamo a rendere le norme adeguate agli sviluppi della tecnologia".

Il Dipartimento statunitense all'agricoltura è infatti consapevole che le innovazioni genetiche in atto apriranno scenari enormemente promettenti al fine di proteggere le coltivazioni da fenomeni climatici avversi (quali siccità o fitopatie), al contempo elevandone il valore nutrizionale e contrastando i potenziali allergeni. Solo mediante la scienza, l'agricoltura potrà rispondere alle aspettative dei consumatori per un cibo più sano, prodotto in modo più sostenibile e alla portata economica di tutti. "Tali innovazioni - ha sottolineato il segretario USDA - aiuteranno gli agricoltori a realizzare quello che tutti noi auspichiamo: fare bene il proprio lavoro per garantire cibo a chiunque".

Negli USA ci sono già diverse aziende al lavoro su semi geneticamente modificati con la tecnica del genome editing.

Il commento di Assosementi
Alla luce delle decisioni statunitensi, Assosementi - l'associazione che riunisce le aziende sementiere italiane - rivolge un appello all'Unione Europea, chiamata nei prossimi mesi a esprimersi sul quadro normativo che regolerà le New Breeding Techniques.

"Bisogna c
onsentire all'agricoltura italiana di accedere alle nuove frontiere dell'innovazione vegetale, per garantire prodotti più sani ai consumatori e maggiore competitività alle imprese agricole. Il settore sementiero italiano si augura che l'Unione Europea possa prendere una decisione analoga (a quella USDA, NdR) quando sarà chiamata a esprimere la sua posizione in merito alla classificazione di tali metodi, per non correre il rischio di perdere in competitività sui mercati internazionali, ma anche su quello comunitario. L'auspicio è che queste tecnologie, fondamentali per la crescita della nostra agricoltura, non vengano inserite nella stessa normativa che regolamenta gli OGM, poiché sarebbe una scelta ingiustificata dal punto di vista scientifico e che potrebbe disincentivare le imprese a investire nella ricerca", ha dichiarato Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi.
 
"Chiediamo che la decisione dell'Unione Europea lasci da parte paure dettate da pregiudizi ed emotività e si basi invece su evidenze scientifiche che promuovono la ricerca e l'innovazione, punto di partenza per le produzioni all'insegna della qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare", ha concluso Carli.