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Resoconto dell'evento di Rutigliano (BA)

GrapePassion: ma l'uva da tavola meritava piu' spazio



Si è svolto in data 12 aprile 2012 l'evento "GrapePassion", organizzato dal Comune di Rutigliano (provincia di Bari). Nonostante il titolo, l'uva da tavola è stata solo parzialmente protagonista della serata.



Perlomeno discutibile, infatti, la scelta di aprire i lavori con due ore di discussione sul tema "filiera corta e vendita diretta" da parte di una folta rappresentanza di Gruppi di Azione Locale (GAL) e organizzazioni agricole. Ciò ha portato fuori tema l'oggetto e le finalità dell'evento, trasformando GrapePassion in un'occasione in parte mancata.


I relatori della sessione "GAL in Tour".

Si sono susseguiti generici propositi sulle tante forme in cui andrebbe promossa la cosiddetta "vendita diretta" dei prodotti agroalimentari. Oltre a dire che i prodotti tipici locali dovrebbero trovarsi praticamente ovunque (farmer's markets, ristoranti, alberghi, mense pubbliche e private, gruppi di acquisto solidale, e-commerce, supermercati, etc.), l'unico dato certo portato dai relatori è stato che, al momento, questa "filiera" alternativa rappresenta solo un 5% dell'economia agroalimentare pugliese. Sorprendente dunque che abbia occupato il 50% di un convegno che avrebbe dovuto essere interamente dedicato all'uva da tavola.


I saluti del Sindaco di Rutigliano, Roberto Romagno.

Soltanto dopo le ore 19 si è potuti finalmente entrare nel vivo dell'argomento della serata, con la brillante relazione di David Hughes, professore emerito di Food Marketing presso l'Imperial College di Londra, invitato per l'occasione da FreshPlaza.


Il Prof. David Hughes dell'Imperial College di Londra. Alle sue spalle, Rossella Gigli, caporedattore di FreshPlaza Italia e moderatrice del convegno.

Partendo da alcune considerazioni di carattere generale (andamento demografico, invecchiamento della popolazione nei paesi occidentali, boom delle economie emergenti), il Prof. Hughes ha messo in guardia contro l'appiattimento dell'uva da tavola a mera, anonima "commodity", tanto più in un contesto nel quale le quote di consumo di frutta e verdura vengono erose dall'immissione in commercio di succhi, frullati, insalate pronte e altri prodotti pronti al consumo.


Frutta da bere. Cosa mettono le mamme nel cestino della merenda dei loro bambini? Un frutto intero o un frullato?

L'analisi dell'esperienza di successo di fragole e piccoli frutti sul mercato britannico, ha esemplificato in che modo rendere desiderabile, invitante e perfino "sensuale" un prodotto ortofrutticolo.


Eat Me = Mangiami.

L'uva da tavola, in confronto alle fragole, attrae minori fasce di consumatori, in quanto viene proposta in modo piatto e banale, senza "raccontarsi" al pubblico.


L'andamento delle vendite settimanali di piccoli frutti sul mercato britannico (linea rossa), contro le vendite di uva da tavola (linea blu). Periodo 2008-2011.

La crescita a due cifre dei consumi britannici di fragole e piccoli frutti si deve anche al fatto che tutti i produttori del settore si sono uniti insieme nel comitato "British Summer Fruits" e investono 1 milione di euro l'anno per iniziative di marketing.


Il sito web della "British Summer Fruits".

Tale investimento si traduce in un ritorno annuo di 25 milioni di euro, a dimostrazione che la pubblicità rimane pur sempre l'anima del commercio!


Il Prof. David Hughes.

Un paese come l'Italia, universalmente apprezzato per la qualità e bontà del suo cibo, sembra volersi tenere ben stretto il "segreto" della sua uva, dato che quasi nessun consumatore, nei mercati esteri, mette in relazione questo prodotto con l'Italia. C'è dunque tanto (forse tutto) da fare per portare l'uva da tavola pugliese nel mondo.


Quanti potrebbero essere gli argomenti commerciali a sostegno dell'uva da tavola! E' un alimento sano e naturale, senza additivi, che contribuisce al consumo delle cinque porzioni giornaliere raccomandate di frutta e verdura. E' conveniente e piace anche ai bambini; si conserva abbastanza a lungo ed è alla portata di diverse fasce di consumatori. Bisogna evitare che il consumatore si focalizzi soltanto sul contenuto di zuccheri e raccontargli invece la storia di questo prodotto!

L'intervento del Prof. Hughes ha richiamato molto pubblico nella sala, che era fino a quel momento rimasta per larga parte deserta.


Interesse da parte del pubblico durante l'intervento del Prof. Hughes.

Penalizzati, invece, dal tardo orario, i pur interessanti interventi di altri relatori che erano stati invitati all'evento da FreshPlaza: Giuseppe Sicuro, tecnico per l'uva da tavola di Apofruit ha presentato una relazione dal titolo "L'innovazione varietale dell'uva da tavola nel rispetto delle esigenze del consumatore", offrendo una chiave di lettura sulla scelta delle nuove cultivar, che deve muoversi tenendo presente le esigenze di produttori, distributori e consumatori.


Giuseppe Sicuro, tecnico per l'uva da tavola di Apofruit.

Il dott. Sicuro ha illustrato in dettaglio le caratteristiche salienti delle varietà senza semi di colore bianco, rosso e nero sulle quali Apofruit ha condotto in questi anni sperimentazioni in campo, grazie agli accordi di licenza non esclusiva con alcuni dei maggiori breeders internazionali (come Sun World, Sheenan Genetics, International Fruit Genetics e altri).


Le conclusioni della relazione di Giuseppe Sicuro.

Nel suo intervento dal titolo "L'aggregazione e l'innovazione: strumenti per la crescita economica delle aziende di uva da tavola", Antonio Mastropirro, agronomo di Agriproject Group, è partito dall'osservazione della progressiva diminuzione dei prezzi di vendita dell'uva da tavola pugliese per sottolineare l'urgenza di ristrutturazione della filiera produttiva, la quale non può più operare senza collegarsi alla commercializzazione.


Antonio Mastropirro, agronomo di Agriproject Group.

Il confronto tra la percentuale di aggregazione dell'agricoltura pugliese rispetto a quello delle altre regioni italiane spiega anche perché la Regione Puglia intercetti molti meno finanziamenti comunitari destinati ai piani operativi rispetto a regioni assai più piccole dimensionalmente.


La produzione lorda vendibile agricola della Puglia che ricade ancora fuori dell'OCM ortofrutta è pari al 79%, contro lo zero percento del Trentino/Alto Adige.

Oltre ad una maggiore aggregazione del tessuto produttivo, il dott. Mastropirro ha ricordato che l'altro elemento competitivo è rappresentato dall'innovazione, per attuare la quale però bisogna "ripartire dalle basi", dimenticandosi tutto quello che crediamo di sapere. Il sistema di produzione, se vuole davvero abbattere i suoi costi, deve prendere in esame, con l'aiuto della ricerca, le tante e complesse variabili in gioco.


La complessa interazione tra le variabili in gioco quando si parla di innovazione dei processi produttivi. Il dott. Mastropirro ha poi presentato alcuni progetti di ricerca e innovazione relativi a impianto, gestione del terreno e nuove varietà di uva.

Ultimo, ma non meno importante, il contributo ai lavori del convegno da parte del dott. Pierfederico La Notte dell'Istituto di Virologia delle Piante della sezione di Bari del CNR, il quale ha presentato una relazione su: "Antiche varietà tradizionali: una realtà da valorizzare".


Pierfederico La Notte del CNR.

Il dott. La Notte ha offerto un interessante excursus sulle cultivar autoctone della Puglia, da sempre regione che vanta un primato nella coltivazione dell'uva da tavola (ben 300.000 ettari alla fine dell'Ottocento!). Antiche varietà come la Baresana, la Pizzutella o la Mennavacca - oggi solo marginali - sono oggetto di una riscoperta, sia in quanto costituiscono un prezioso materiale genetico, sia in quanto fonte di reddito alternativo per i produttori.

Per quanto riguarda l'assegnazione del "Grappolo d'Argento - Città di Rutigliano", il premio - giunto alla 14ma edizione - è andato al Gruppo Norba (Telenorba e Radionorba) con la seguente motivazione: "Perché da diversi decenni ormai, rappresenta, con le sue emittenti radiotelevisive e altri mezzi di comunicazione di massa, un fondamentale strumento di crescita per l’economia del Sud, mediante la promozione, ora anche su scala nazionale ed europea grazie al digitale terrestre, delle sue eccellenze, come l’uva da tavola di qualità prodotta nel nostro territorio".

A ritirare il premio, consegnatogli dal Sindaco di Rutigliano, Roberto Romagno, il presidente del Gruppo Norba, Ing. Luca Montrone.

Nella foto qui sotto: Luca Montrone, presidente del Gruppo Norba, mentre riceve il premio "Grappolo d'Argento - Città di Rutigliano" dalle mani del Sindaco, Roberto Romagno.