Ciliegio: l'innovazione varietale di New Plant al convegno di Vignola
L'attività, che si sviluppa grazie a contatti e rapporti con i più importanti breeder mondiali e tramite programmi di ricerca con istituzioni scientifiche italiane, è volta alla conoscenza di novità varietali già licenziate oppure alla sperimentazione di novità in corso di valutazione. I numerosi campi di osservazione sul territorio nazionale permettono di valutare l’adattabilità ai diversi areali delle tipologie e varietà studiate.
New Plant indaga tutte le principali specie frutticole di interesse della base sociale: drupacee, pomacee, kaki, fragole, actinidia, asparago, ecc.
Credendo nel valore della ricerca italiana, in collaborazione con alcuni istituti universitari ed enti di ricerca e sperimentazione, sono stati sviluppati programmi finalizzati all’innovazione varietale, utilizzando il CRPV-Centro Ricerche Produzioni Vegetali per l’organizzazione dell’attività e le aziende sperimentali regionali per le verifiche di campo.
L’alta qualità delle ciliege rientra tra gli obiettivi prioritari del nuovo programma UNIBO-NEW PLANT.
"La grande scommessa – spiega Bruno Brasini di Orogel Fresco, nonché presidente di New Plant - è quella di aver unito tre grosse forze rappresentative del mondo produttivo organizzato, potenziali concorrenti a livello commerciale ma unite a monte dall’interesse comune di sperimentare in innovazione varietale".
Pur mantenendo – ovviamente! – le singole specificità organizzative e commerciali, le scelte d’innovazione sui prodotti tradizionali frutticoli avvengono in modo univoco:
"Il mercato è lo stesso – continua Brasini - gli strumenti a disposizione sono gli stessi e gestire l’esclusiva di una varietà richiede azioni di marketing come conseguenza di un percorso che, se fatto insieme, risulta più facile".
"La competizione e la globalizzazione hanno banalizzato il mercato, abbassando le quotazioni dei prodotti. L’unico strumento a disposizione per invertire questo trend è l’innovazione di prodotto e l’innovazione varietale. Questo è quello che stiamo cercando di fare, per esempio, con il Dipartimento di Colture arboree nel caso del Ciliegio, con un progetto avviato due anni fa".
"New Plant ha un rapporto diretto con la sperimentazione – specifica Bruno Brasini - per trasmettere e rispettare le esigenze dell’agricoltore, finalizzando gli obiettivi della ricerca. Grazie al finanziamento delle sei Fondazioni bancarie delle Casse di Risparmio romagnole sono partiti cinque anni fa i progetti relativi a pesco e albicocco, che hanno permesso di individuare i marcatori molecolari della qualità di prodotto e che ora rendono possibile l’estensione in chiave applicativa di quelle conoscenze utili anche al ciliegio".
Anche l'elevata pezzatura delle ciliege rientra tra gli obiettivi del nuovo programma UNIBO-NEW PLANT.
Tra gli obiettivi del programma di innovazione varietale del Ciliegio, le priorità "di qualità" indicate anche per le altre specie da frutto sono l’estensione della durata commerciale omogenea dal punto di vista qualitativo e l’individuazione di una "serie" varietale con le medesime caratteristiche qualitative.
Il mercato è orientato verso le varietà più dolci, con maggior grado Brix, il frutto più consistente e di pezzatura maggiore, mentre da un punto di vista agronomico si cercano genotipi resistenti allo spacco e resistenti o tolleranti alle principali malattie fungine e ai parassiti, che garantiscano produzioni sane e tutela dell’ambiente. Tutti caratteri distintivi che New Plant intende mettere a disposizione della propria base sociale.
New Plant è sponsor del Convegno Nazionale del Ciliegio che si terrà a Vignola dall’8 al 10 giugno prossimi. Si ricorda che la partecipazione è gratuita, l'iscrizione obbligatoria e possibile fino al 20 maggio. Ad oggi sono 400 le iscrizioni già pervenute da tutta l’Italia e dall’estero e oltre 10.000 le visite al sito www.ciliegio.unibo.it
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Bruno Brasini
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