Dopo la Spagna, anche l'Italia scopre l'esotica Cherimoya (Anona)
L’Italia "scopre" l'Annona cherimola, comunemente chiamata Anona o Cherimoya, una pianta fruttifera tropicale originaria dell’America Latina, che ha trovato nel Mediterraneo un habitat favorevole al suo insediamento. L’unica enclave produttiva italiana è in provincia di Reggio Calabria, tra Villa San Giovanni e Melito Porto Salvo.
L’Anona è interessante ma ancora marginale pur nel contesto di un’agricoltura diversificata come quella calabrese, stante l’esiguità dei numeri: 10 impianti in coltura specializzata, una superficie di 15 ettari ed una produzione di 1.000 quintali da agricoltura convenzionale e biologica.
La coltura, tuttavia, è in moderata espansione trainata, verosimilmente, dai prezzi elevati all’origine (3-4 euro al chilo) e al consumo (da 6 euro fino a 12 euro per le primizie) che rendono remunerativo un impianto: sono, infatti, in programma nuovi impianti per 9 ettari (5-6 tra Reggio Calabria e Villa San Giovanni e 3 a Palizzi e Condofuri).
"La campagna del 2009 è stata buona", dice Francesco Crispo, titolare dell’Anoneto dello Stretto, un impianto esteso un ettaro con 450 piante delle cultivar Fino de Jete e Campa in contrada Acciarello nell’agro di Villa San Giovanni. "Ottimi i prezzi e buone sono le aspettative per la produzione del 2010".
"I pregi del frutto sono la delicatezza della polpa e la fragranza del gusto", aggiunge Crispo, "L’handicap che ne ostacola la commercializzazione su mercati distanti dal luogo di produzione è la deperibilità del frutto. Diventa maturo entro 4-5 giorni dalla raccolta, ma conserva integre le caratteristiche organolettiche per altri 3-4 giorni, prima di cominciare a degradarsi". Sono, però, allo studio da parte di centri di ricerca universitari tecniche per aumentarne la conservabilità, mentre alcuni imprenditori trasformano il frutto ottenendo liquori, sorbetti ed essenze per la pasticceria e la gastronomia.
L’Anona-Cherimoya è una pianta originaria dell’area interandina del Perù e dell’Ecuador e da lì si è poi diffusa nel resto dell’America Latina e nell’America Centrale. Le particolari condizioni climatiche e di alcuni areali ne ha favorito la penetrazione nel Mediterraneo: in Spagna (nella vallata dello Jete sono condotti impianti in coltura specializzata su 3.800 ettari con la cultivar Fino de Jete), Grecia e Israele, oltreché come detto nella provincia di Reggio Calabria.
L’Anona è un sincarpo che pesa circa 400 grammi. Somiglia ad una pigna o una grossa fragola con la buccia vellutata. E’ ricca di zuccheri (30% di glucosio, fruttosio e saccarosio), ma povera di grassi e vitamine. Le calorie sono circa 70-80 per 100 grammi di polpa. La polpa è bianca, butirrosa, profumata e fondente con semi simili a quelli dell’anguria. La fragranza richiama la banana e l’ananas.
Richiede ambienti sub tropicali simili a quelli degli agrumi, ma resiste meglio ai cali della temperatura. Le escursioni termiche – limite per la pianta sono + 5° (la minima) e non più di 30° (la massima). Predilige climi asciutti e senza vento. Ha bisogno di irrigazioni frequenti e abbondanti (4mila metri cubi per ettaro).
Esistono difficoltà di impollinazione da parte delle api o dei bombi a causa del fiore troppo piccolo. A questa difficoltà si può ovviare mediante la pacciamatura del terreno che fa proliferare la Silfide, un insetto che riesce a veicolare il polline da un fiore all’altro.
La raccolta dei frutti avviene dalla fine di settembre alla metà di dicembre.
Contatti:
Anoneto dello Stretto
Acciarello – Villa San Giovanni (RC) Italia
Dr. Francesco Crispo
Tel: + 39 335 6091364.
www.anonetodellostretto.it