Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
La testimonianza di un operatore

Sud Italia: ritiri bloccati al produttore e vendite ferme per le albicocche

In base ai commenti ricevuti da diversi produttori, in particolare del Sud Italia, le iniziali previsioni di una commercializzazione difficoltosa per le albicocche si sono più che palesate.

A detta di un produttore, al momento il mercato pare fermo, nonostante il prodotto tardivo ci sia e mostri calibri e qualità adeguati. I ritiri sono stati bloccati e il rischio è quello di dover destinare perfino la merce di I categoria alle industrie del trasformato. E a prezzi che andranno, quindi, solo ad arginare la "caduta libera" del mercato.



Albicocche che verranno destinate all'industria del trasformato.

Un produttore, rassegnato di fronte a quanto sta succedendo, ha dichiarato a FreshPlaza: "Se il maltempo e la gelata di fine febbraio-marzo avevano azzerato la produzione extra-precoce e precoce, non ci sono scuse ora per il mancato ritiro delle albicocche medio-tardive. Come rivelano gli ultimi dati CSO, il calo di produzione quest'anno è valutato intorno al 40% (cfr. FreshPlaza del 04/06/2018) e anche altri Paesi produttori mostrano una flessione generalizzata. Non ha quindi senso, come anche per altre drupacee, che i prezzi non seguano la normale legge di mercato".



Albicocche che verranno destinate all'industria del trasformato.

Uno sguardo ai prezzi all'ingrosso
Per i due mercati all'ingrosso considerati, la prima cosa che risalta all'occhio è la disponibilità di albicocche esclusivamente di origine nazionale.

Sulla piazza di Torino le albicocche tipo Cott di origine italiana, calibro 45-50, I categoria, in vaschette, dal 28 maggio all'8 giugno hanno mostrato una tendenza al ribasso: sono partite da 1,85 euro per arrivare a 1,45 euro. Andamento diverso quello della stessa tipologia di drupacea, ma di calibro 50-55: se dal 28 al 30 maggio il prezzo prevalente era di 1,95 euro, dal 31 maggio al 7 giugno la quotazione è salita a 2,15 euro per riscendere l'8 giugno a 1,70 euro. Su questa piazza disponibili dal 5 giugno anche albicocche Antonio Errani di origine italiana, calibro 45-50, I categoria, in vaschette, a un prezzo prevalente di 1,40 euro.

Su Roma, dal 5 giugno è terminata la disponibilità di albicocche Mogador, che presentavano un prezzo prevalente di 1,80 euro. Le albicocche tipo Cott di origine italiana, calibro 45-50, I categoria, in vaschette quotano in prevalenza 1,80 euro; si passa a 2,00 euro per il calibro 50-55. Le albicocche Antonio Errani di origine italiana, calibro 40-45, I categoria, in vaschette sono disponibili a un prezzo prevalente di 2,00 euro; 2,50 per il calibro 45-50.