Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
La situazione in Spagna e Germania, oltre che in Italia

Le attese per la stagione 2018 della fragola, dopo un 2017 con export in ripresa

Nel 2018, le superfici italiane destinate alla coltivazione della fragola in coltura specializzata risultano costanti rispetto al 2017, con circa 3.640 ettari.

Sostanzialmente invariata, rispetto allo scorso anno, la ripartizione tra serra e pieno campo, rispettivamente 83% della superficie nazionale contro il 17%; in lieve calo gli investimenti in serra, -1% rispetto all'anno precedente, a fronte di un aumento del 7% della coltivazione in campo aperto.

Principali areali produttivi in Italia
Le aree del sud Italia - che rappresentano oltre il 60% della fragolicoltura nazionale - perdono circa un 2% sul 2017, mentre crescono lievemente gli investimenti nelle regioni al nord. Basilicata e Campania si confermano quali principali bacini produttivi: la Basilicata, con circa 870 ettari, evidenzia una contrazione rispetto alla superficie dell'annata scorsa, -3%; la Campania, con oltre 850 ettari, rimane stabile rispetto al 2017.

Al nord, il Veneto con circa 300 ettari scende del 4% sul 2017, mentre in ripresa è la coltivazione in Emilia Romagna, +4%. Tra le altre regioni si registra un +2% in Piemonte, costante il Trentino Alto Adige, in deciso calo la Calabria.



L'export italiano

Nel 2017 le esportazioni di fragole italiane, con oltre 15.000 tonnellate, hanno segnato un +7% rispetto a quelle del 2016: questo dato conferma l'incremento in atto già dal biennio precedente, infatti le esportazioni sembrano in ripresa dopo un netto calo nel 2014; a oggi le spedizioni sono ancora sotto di diciotto punti percentuali rispetto alle buone performance ottenute nel 2012, quando furono spedite all'estero quasi 19.000 tonnellate.

Durante l'annualità appena terminata anche il valore è cresciuto, quasi 38 milioni di euro, il +4% sul 2016, in flessione il posizionamento del prezzo medio, che è risultato inferiore del 3% rispetto al migliore 2016.


Clicca qui per un ingrandimento.

Non ci sono troppe novità per quanto riguarda le destinazioni: il 90% del totale delle esportazioni italiane nel 2017, come consuetudine, è stato indirizzato verso i paesi dell'Unione Europea (28), Germania sempre la principale destinazione, seguita dall'Austria. Il rimanente 10% è stato assorbito interamente da paesi Europei Extra UE (28), nella vicina Svizzera.

I quantitativi esportati verso la Germania nel 2017 sono stati di circa 6.500 tonnellate, il 42% del totale; cresce la presenza di prodotto nazionale sul mercato tedesco sia in termini assoluti che relativi: nel 2017 l'incremento è stato del +13% rispetto al 2016; le spedizioni verso l'Austria, con 3.250 tonnellate, hanno rappresentato circa il 21% del totale, con quantitativi simili alla campagna precedente. Seguono a distanza Slovenia, con il 6% del totale, in lieve flessione sulla campagna scorsa, Croazia e Regno Unito al 4%, la prima in calo del 9% sul 2016 mentre verso il Regno Unito le spedizioni dell'ultima stagione sono cresciute del 16%.

L'export verso i paesi extra UE (28), durante l'ultima campagna, è stato esclusivamente indirizzato verso la Svizzera con il 10% del totale, attorno a 1.500 tonnellate, in calo rispetto ai quantitativi inviati nel 2016 e rispetto agli anni passati.

L'import italiano

Nel 2017 le fragole in entrata nel nostro Paese sono state quasi 32.000 tonnellate complessive, il 7% in meno rispetto al 2016, tra i quantitativi più bassi degli ultimi 10 anni. Il valore, con oltre 68 milioni di euro, ha registrato un lieve aumento (+3% sull'annata precedente), risultato di un prezzo medio che con 2,12 euro/Kg cresce dell'11%.


Clicca qui per un ingrandimento.

Anche nel 2017 i principali fornitori di fragole sono stati i Paesi dell'Unione Europea (28) anche se con quantitativi in diminuzione. La Spagna, come sempre, detiene il primato (79% del totale importato) ma durante l'ultima campagna i volumi spediti sono stati in calo del 7% rispetto alla passata stagione, risultato anche di minori investimenti a fragole a Huelva, la regione più vocata in Spagna per questa coltura. Segue a distanza la Francia con poco meno di 3.000 tonnellate, in lieve calo sul 2016, il 9% del complesso (da valutare in questo caso l'origine del prodotto). Anche le importazioni dalla Germania sono state più contenute rispetto al 2016, con una rappresentatività ferma al 5% del totale.

La produzione e l'export spagnoli
Il principale paese concorrente dell'Italia per questo prodotto è la Spagna, visti i volumi prodotti e la propensione all'export. Le esportazioni spagnole, durante l'ultima campagna, sono state di 300.000 tonnellate circa, il 3% in meno rispetto al 2016. Il calo è determinato sia da una flessione delle superfici a fragole a vantaggio di quelle dei piccoli frutti, sia a una produzione inferiore rispetto all'anno scorso nello stesso periodo dell'anno, che però è stata particolarmente anticipata rispetto al normale andamento.

Il 98% delle spedizioni spagnole è indirizzato verso i paesi dell'Unione Europea (28) nel 2017, con una quota abbastanza costante nel tempo; il principale mercato di sbocco è la Germania che, durante l'ultima campagna, ha assorbito circa il 31% del complesso con 92.000 tonnellate, quantitativo però in riduzione rispetto al 2016. A seguire la Francia, con una quota costante al 18% del totale e volumi più contenuti, poco più di 54.000 tonnellate. Verso l'Inghilterra è stato spedito circa il 12% del totale quasi 35.000 tonnellate, anche in questo caso il quantitativo è inferiore rispetto al 2016. Al quarto posto si colloca l'Italia con il 9% dei volumi complessivi, seguita da Austria e Portogallo al 5% del totale. Le esportazioni nei paesi extra UE (28) rimangono costanti al 2% del totale, principalmente Svizzera, nel 2017 poco più di 6.000 tonnellate.

La Germania

Un altro paese di cui è bene mantenere un certo monitoraggio è la Germania, non tanto per la sua capacità esportativa, ma perché questo paese è tuttora il mercato di riferimento dell'export italiano e negli anni ha visto un incremento della produzione nazionale di fragole. I dati disponibili aggiornati al 2017, indicano però una crescita delle superfici fino al 2014, quando la coltura ha superato i 15.000 ettari; successivamente è diminuita e nel 2017 ha di poco superato i 14.000 ettari. Parallelamente la produzione, al di là delle oscillazioni annuali dovute alle rese, aveva raggiunto il massimo di circa 170.000 tonnellate e nel 2017 si è fermata a 135.000 tonnellate.

Su fronte dell'export, nel 2017 la Germania ha esportato appena 11.000 tonnellate, il 16% in meno rispetto al 2016, il quantitativo più contenuto delle ultime campagne. Il 95% del totale viene indirizzato ai vicini paesi dell'Unione Europea (28); l'Austria è il principale mercato di sbocco del prodotto tedesco, nel 2017 è stato convogliato circa il 38% del totale, in calo del 26% rispetto all'annata precedente. A seguire la Francia con il 16% dei volumi complessivi, in aumento del 15% rispetto al 2016. La Repubblica Ceca assorbe il 6% del totale esportato dalla Germania, (+25% rispetto alla campagna precedente) successivamente ma con quantitativi più contenuti si pongono Olanda e Danimarca al 4%. Il 4% viene mandato ai paesi extra UE (28), esclusivamente Svizzera, in decisa crescita.


Clicca qui per un ingrandimento.

I consumi domestici di fragole, secondo i dati GfK elaborati da CSO Italy, confermano l'incremento già in atto da diversi anni. Proprio il recente 2017 ha superato le 89 mila tonnellate, +1% sul 2016. Il trend appare in crescita anche nel lungo periodo, rispetto a dieci anni fa, infatti, emerge un deciso +28% sul 2008.

Situazione attuale
Attualmente le condizioni climatiche negative delle ultime settimane in Spagna sembrano non destare troppi problemi: il freddo, infatti, non ha causato danni alle coltivazioni. Solo le piogge degli ultimi dieci giorni hanno causato perdite di prodotto raccolto, ma al momento la campagna sta procedendo normalmente.

In Italia, nell'areale di coltivazione del Metaponto, dalle informazioni fornite dai tecnici della zona l'attuale campagna sembra essere senza dubbio migliore rispetto all'annata scorsa, ma anche rispetto alla media del periodo. Infatti le produzioni sono buone sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

Gli abbassamenti termici registrati tra il 26 e il 28 febbraio scorso non hanno fortunatamente causato grossi problemi: infatti con il passare dei giorni le ripercussioni sulla pianta sono minime (si trova qualche fiore abortito sui piantoni e nelle testate e solo pochi frutti danneggiati dal freddo), anche se in alcune zone i danni sono più marcati ma senza dubbio non tali da destare preoccupazione. La percentuale di danno è stimato nell'ordine del 2-3%.

Fonte: CSO per FreshPlaza.IT
Data di pubblicazione: