UE e Russia ricevono le uve indiane

Quest'anno l'export di uva fresca indiana è cominciato bene con un arrivo anticipato della frutta e una forte domanda da mercati tradizionali come UE e Russia. La stagione è cominciata in anticipo di qualche settimana, a metà gennaio e le spedizioni hanno registrato un incremento del 28%, con 15.383 tonnellate, contro le 12.058 ton nello stesso periodo dell'anno scorso.

L'aumento c'è stato nonostante le piogge portate dal ciclone Ockhi abbiano danneggiato il 20-25% del raccolto a novembre e dicembre, attraversando le regioni di Nashik, Maharashtra. Jagannath Khapare, presidente dell'Associazione degli esportatori di uva dell'India, ha dichiarato che nonostante la perturbazione climatica, le spedizioni non sono diminuite perché la capacità domestica è di circa 3,5 milioni di ton, mentre le esportazioni l'anno scorso ammontavano a 232mila ton. "In questa stagione le esportazioni dovrebbero arrivare a circa 7.000 container in Unione Europea e circa 8.000 container in mercati al di fuori dell'UE, tra cui la Russia".

Gli agricoltori stanno ottenendo un prezzo di 0,76-0,88 euro/kg per la varietà Thompson, destinata all'esportazione, 0,13 euro circa in meno rispetto all'anno scorso. C'è stata una leggera correzione nei prezzi delle varietà di uve bianche e nere, mentre le rosse ottengono 1,01-1,33 euro/kg.

Secondo il sito web thehindubusinessline.com, ora che le esportazioni sono cominciate, le spedizioni dovrebbero aumentare nelle prossime settimane. Oltre la metà di quanto spedito fino ad ora è stato destinato a Paesi Bassi, seguiti da mercati come quello di Regno Unito, Germania e Danimarca.