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Non si arresta la fisiopatia

Moria del kiwi, sintomi evidenti nel veronese

Impianti abbattuti da poco, piante malate e in evidente stato di deperimento a causa della morìa del kiwi. Un paio di giorni fa abbiamo visitato le campagne attorno a Verona e la situazione non è incoraggiante.



In provincia di Verona sono stati abbattuti oltre 1200 ettari (cfr. FreshPlaza del 26/01/2017). La situazione in questi giorni si presenta sconfortante. Le piante collassano in pochi giorni e, in genere, la morìa prosegue nel frutteto da dove si era arrestata l'anno precedente.



Le foglie raggrinziscono e si seccano, i frutti bloccano la crescita e la pianta non porterà avanti la produzione. Luglio in genere è il mese in cui appaiono i sintomi che poi portano all'abbattimento degli impianti nel giro di pochi mesi.



Sono oltre 4 anni che nel veronese il problema ha assunto dimensioni drammatiche. Le cause non sono chiarissime, ma ci sono ipotesi consolidate. Al momento i punti fermi sono due: il fatto che l'apparato radicale delle piante colpite risulta fortemente compromesso e l'area di diffusione, che è quella dell'ovest veronese. Poi sono arrivate segnalazioni anche dal Piemonte e dal Friuli.



Le soluzioni? Sono in atto diverse sperimentazioni (cfr. FreshPlaza del 6/10/2016), ma per avere risultati certi occorrerà ancora tempo. I consigli validi in ogni caso rimangono quelli relativi alla gestione dell'acqua, riducendo all'indispensabile l'erogazione. Il che, in annate di carenza come questa, torna utile a prescindere. La difficoltà resta nel trovare il giusto equilibrio in modo da ottenere comunque una produzione con calibri interessanti.