Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Dal mercato all'ingrosso, alla macedonia in una mensa

Melone: quando il prezzo puo' moltiplicarsi per 16

Qualche giorno fa ci siamo recati come tanti altri presso una ristorazione self service in una città del centro Italia. Una mensa frequentata per lo più da operai e impiegati che, con una decina di euro, possono fare un pranzo veloce.


La porzione di melone acquistata a 3,20 euro

Abbiamo preso una porzione piccola di melone, già tagliato a cubetti. Nella foto si nota la porzione dei cubetti, 9 per la precisione, che siamo riusciti a far stare nella vaschetta. Si tratta di pochi grammi di prodotto che hanno come servizio aggiunto il fatto di essere read to eat, insomma, pronti da mangiare.


Lo scontrino

Il prezzo della porzione piccola è 3,20 euro, pari a un fattore moltiplicato per 16 rispetto al prezzo minimo delle quotazioni attuali alla produzione! Verificando infatti alcuni prezzi all'ingrosso (cfr. FreshPlaza del 19/07/2017) si nota che in certi mercati italiani i meloni più comuni e di calibro poco importante sono stati liquidati 0,20 euro/kg.

Si conferma quindi l'enorme differenza tra un prodotto tal quale e uno che abbia un contenuto di servizio per il consumatore finale. Immaginando i costi del lavoro di mondatura e taglio (effettuato probabilmente a mano!) e il margine di ricavo dell'esercizio commerciale, la differenza diventa comprensibile.

Non è da trascurare anche il fatto che il melone cubettato è edibile al 100%, e che chi offre il servizio deve scartare l'epicarpo che, nel melone, pur non essendo spesso come l'anguria, costituisce comunque una parte rilevante.

Finché un prodotto come questo ha un mercato, finché il suo prezzo trova un acquirente pronto a pagarlo, il tutto ha un perfetto senso commerciale.

Va considerato poi che il prezzo della vaschetta di frutta è costante durante tutto l'anno, sia quando il mercato è vivace, sia quando è in ribasso.

Qualche considerazione si può trarre da ciò? Da una parte, si conferma il fatto che la materia prima incida ben poco sul prezzo finale di un prodotto. Il margine per l'ultimo anello della catena è sempre ridotto all'osso, come ha ben descritto l'avvocato Gualtiero Roveda (cfr. FreshPlaza del 26/06/2017) spiegando questo meccanismo in maniera articolata.

In secondo luogo, si conferma che le aziende in grado di organizzare un servizio aggiuntivo per il consumatore finale, per quanto tale contenuto di servizio non possa essere esteso alla totalità della produzione disponibile, hanno qualcosa da ricavare rispetto a una merce tal quale, non più in grado di garantire un margine.