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Anche l'Unione europea si e' accorta che gli agricoltori ci rimettono

L'esempio della zucchina: ecco perche' l'agricoltore guadagna poco e l'anello finale molto

Nel marzo di quest'anno FreshPlaza dava notizia (cfr FreshPlaza del 06/03/2017) dell'impegno assunto dalla Commissione europea di presentare, nella seconda metà del 2017, una proposta legislativa per contrastare le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare e sostenere il reddito degli agricoltori. Chiediamo all'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese, se risultano novità su tale fronte.

FreshPlaza (FP): Alcuni mesi fa, il Commissario europeo per l'agricoltura, nel corso di un incontro con i presidenti delle associazioni e delle cooperative agricole di tutta Europa, aveva evidenziato che è necessario "fornire agli agricoltori gli strumenti adatti per gestire responsabilmente i mercati agricoli con un bilancio adeguato". Ci sono novità sullo stato dei lavori?
Gualtiero Roveda (GR): Al momento non si hanno notizie. E' però, ragionevole pensare che la Commissione ci stia lavorando. E' di pochi giorni fa l'annuncio di una proposta d'Atto dell'Unione per contrastare il problema e per includere la difesa delle parti deboli della filiera agroalimentare nella stessa Direttiva 2005/29/CE che tutela i consumatori dalle pratiche sleali delle imprese.

FP: Il ruolo del mondo agricolo deve essere maggiormente valorizzato...
GR: Certo. Si deve riconoscere che gli agricoltori offrono alla collettività servizi ambientali non remunerati dal mercato. La loro attività contribuisce a catturare anidride carbonica, mantenere biodiversità, conservare la fertilità dei suoli, regolare le acque, migliorare il paesaggio.

FP: La scorsa settimana la lettera del figlio di un agricoltore è stata letta migliaia di volte e ci sono stati commenti di agricoltori da tutta Italia (cfr FreshPlaza del 14/06/2017)...
GR: E' una vecchia storia. Nella società, senza correttivi, la distribuzione del denaro non segue logiche di equità. E' chiarificatore l'esempio della zucchina, utilizzato dallo scrittore Edoardo Lombardi Vallauri, professore di Linguistica, per spiegare il motivo per cui alla Scuola, nel nostro Paese miope, vengono destinati fondi insufficienti. Si ponga il caso che una zucchina sia l'ingrediente principale di una costosa pietanza cucinata in un ristorante di lusso. La zucchina deve necessariamente crescere dalla terra. Coltivarla richiede sacrificio, sudore, fatica. All'agricoltore però viene pagata pochissimo. La stessa zucchina già rende un poco di più al supermercato che la vende allo chef per realizzare la costosa pietanza. I primi due passaggi del processo, che alla fine produce molto utile, non sono però remunerati adeguatamente rispetto al risultato finale. In particolare, è il primo passaggio ad essere molto penalizzato. Qual è il motivo? La risposta è semplice: perché quello della produzione è il passaggio più lontano rispetto al luogo dove si realizza il maggior utile. La ragione si trova nel fatto che il denaro ha una sua tendenziale inerzia. Non è nell'ordine delle cose che arrivi lontano da dove si è prodotto. E' più facile che rimanga e sia distribuito vicino a dove si è guadagnato. E', infatti, normale veder remunerare molto i venditori che realizzano alti fatturati.

FP: Cosa determina un alto guadagno finale?
GR: E' la presenza di denaro a far sì che la retribuzione sia alta. Non è immediato far arrivare il denaro là dove lo scopo lo giustificherebbe. Ciò però si basa su un errore di prospettiva: sotto il profilo concettuale, non c'è alcuna ragione per la quale il venditore debba guadagnare molto, mentre chi ha prodotto il bene venduto debba accontentarsi di poco o niente. La stessa cosa avviene con l'Istruzione: non crea direttamente ricchezza; rappresenta il passaggio più lontano da quello dove si realizzano guadagni. Così, ci si dimentica di farle arrivare i soldi. Eppure è la Scuola che pone le premesse per la futura ricchezza formando le persone che determineranno, domani, le sorti del Paese. Quest'ordine di cose può andare bene se si è un po' ingenui, ma in un sistema Paese non ci si può permettere di essere ingenui. E' necessaria un'azione politica, economica, sociale per superare l'inerzia delle cose e far sì che la ricchezza arrivi anche ai piani iniziali. I Paesi più avanzati questo lo hanno capito da un pezzo.