E' quanto dichiara per FreshPlaza il dottor Domenico Sergi, presidente della Paimfrut, nel delineare un'analisi complessiva della campagna commerciale dell'uva in relazione ai mercati esteri.
"Una serie di congiunture ha causato peraltro lo slittamento temporale della raccolta. In particolare, il livello zuccherino - misurato in gradi brix - non raggiungeva rispetto alla media del periodo i livelli necessari per una commercializzazione che potesse soddisfare gli standard medio-alti rappresentati dalla nostra uva".
"Una serie di circostanze, certamente legate a fattori climatici, cui si aggiunge l'aggravante legato alla condotta scorretta di alcuni produttori i quali, nell'ottica di facili guadagni sull'inizio stagione, hanno introdotto sul mercato uva staccata ancor prima di raggiungere un grado di maturazione adeguata, con un conseguente crollo dei prezzi nei mercati, sia esteri che italiano".
"Sono convinto che attualmente la principale difficoltà per un esportatore sia la concorrenza - sottolinea il dottor Sergi - In questo momento, sui mercati mondiali è presente parecchio prodotto, in particolare indiano, sudafricano e qualche rimanenza cilena".
"Se a ciò aggiungiamo che, in contemporanea con la nostra campagna commerciale, inizia pure la stagione dell'uva in Egitto e in Israele; o ancora, che quando noi siamo in piena campagna si registra la presenza di uva turca e moldava - prodotti che arrivano sui mercati a prezzi più economici dei nostri - il risultato è una lotta impari! Impari perché competiamo con Paesi che, per vari motivi, vuoi i costi di produzione più bassi, la particolare posizione geografica o la qualità di uva inferiore, riescono a imporsi sui mercati in modo molto aggressivo, con prezzi talora inferiori ai nostri stessi costi di produzione".
"In linea di massima, l'uva Victoria, in ogni caso, ci ha consentito di restare presenti sul mercato dando lustro al nostro brand, ma soprattutto permettendo una sua precisa collocazione su un target medio–alto. La commercializzazione dell'uva a marchio Paimfrut continuerà con la varietà Red Globe e, già a partire dal 10 luglio, sarà commercializzata nelle principali piattaforme estere, anche in virtù di nuovi contratti che abbiamo chiuso appena tornati dal Macfrut di Rimini".
"Abbiamo la fortuna di partire in anticipo e, considerato che il prodotto precoce è molto ambito, ciò rappresenta un punto di forza in più per l'azienda". "All'estero lavoriamo molto con Paesi Bassi, Gran Bretagna, Polonia, Germania e Francia. Inoltre, l'elevata shelf life della varietà Red Globe, ci permette di raggiungere numerose destinazioni extra-UE con un prodotto di apprezzabile qualità".
"Nel dettaglio, i mercati cui facciamo riferimento sono: Brasile, Emirati Arabi, Sudafrica, Pakistan, Nigeria, paesi verso i qualiesportiamo mediante container via mare".
La società dispone di più marchi – tra cui, Paimfrut, Egò, Agriment, Amasole, The Grower - in grado di soddisfare le esigenze particolari di una vasta clientela. Il sistema di controllo-qualità e tracciabilità va a garanzia della sicurezza alimentare,, tramite certificazioni aziendali e di Enti di Certificazione.
Nell'anno 2016, Paimfrut ha esportato circa 50 container oltremare; nell'attuale campagna commerciale prevede di raddoppiare i quantitativi rispetto all'anno precedente.
Domenico Sergi e Ada Santonocito direttore commerciale di Paimfrut.
"Siamo in crescita progressiva - dichiara il direttore commerciale Ada Santonocito - in quanto ai vecchi clienti fidelizzati si aggiungono nuove opportunità che ci portano in nuove aree di commercializzazione. Con la Red Globle, clima permettendo, prevediamo di commercializzare un buon prodotto sia sui mercati interni sia esteri con una permanenza stabile del nostro brand perlomeno fino a dicembre".
Contatti:
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