Un mercato dei mirtilli piu' informato e' un mercato piu' stabile e salutare
John Shelford di Naturipe, Peter McPherson di IBO (Australia) e Cort Brazelton di Fall Creek Farm & Nursery (Stati Uniti), che si confrontano durante il workshop "Blueberries: Trends and Forecasts".
Peter McPherson, di IBO e amministratore delegato di Costa, ha ribadito che l'accesso al mercato e le problematiche di sicurezza alimentare riguardano ogni singolo Paese. Inoltre, crede che sottolineare i benefici per la salute sia la chiave del successo di questo settore.
Peter McPherson di IBO (Australia) e Costa.
"Ciò che ha sostenuto la crescita degli ultimi anni sono stati i benefici sulla salute - ha spiegato Peter - Il lavoro dell'Highbush Blueberry Council statunitense è stato determinante per questo successo, avendo appena annunciato un nuovo progetto di finanziamento di 4,5 milioni di dollari destinati allo svolgimento di maggiori ricerche cliniche".
Cort Brazelton di Fall Creek Farm & Nursery ha condiviso una raccolta di dati compilata dalla IBO, che mostra la portata di questa crescita.
Cort Brazelton di Fall Creek & Nursery.
Cort ha poi affermato che, assieme alla crescita sperimentata dal settore, "nei prossimi anni, soprattutto a livello di prodotto fresco, a determinare il successo sarà la costruzione di una trasparenza nell'ambito dell'offerta con i mirtilli. Un mercato informato è un mercato più stabile e salutare per coloro che vi hanno investito molto: agricoltori, gestori nazionali e altri".
Esistono tre mercati fondamentali per il consumo di mirtilli: Nord America, Europa e Asia/Pacifico.
Tra il 2010 e il 2012 la produzione di mirtilli è aumentata di 124mila tonnellate. La crescita che si era verificata tra il 2005 e il 2010 era già stata incredibile, e dati recenti hanno mostrato come le più grandi aree del mondo abbiano leggermente rallentato dopo aver raggiunto il picco, ma anche come siano ancora in crescita. La produzione mondiale di mirtilli continua a crescere di 100mila tonnellate ogni due anni.
Finora il Nord America è ancora il produttore più importante. Considerando la questione in un'ottica più ampia, la produzione totale del Perù è metà della produzione del solo stato del Michigan. Quella sudamericana ha subito un notevole calo. Il Perù è il Paese principale alla guida della crescita, per il Cile non si prevede uno sviluppo così rapido come quello degli ultimi anni, e anche l'Argentina ha rallentato. All'altro capo del globo, la produzione spagnola di mirtilli è in continua crescita ed è pressoché uguale a quella in California.
Una notevole crescita è stata riscontrata anche nella produzione di mirtilli selvatici, utilizzati poi per essere surgelati. Sebbene venga prestata molta più attenzione ai prodotti freschi rispetto all'industria dei surgelati, quest'ultima costituisce il 50% degli affari quando si mettono insieme i mirtilli giganti prodotti con quelli trasformati. I coltivatori erano solitamente in grado di passare dai prodotti freschi a quelli congelati a seconda dei risultati della stagione, ma stando a Cort e John Shelford di Naturipe, anche questo cambio non è più una strada percorribile.
"I surgelati rappresentano un'economia di scala, non offrono un grande rendimento, e alcuni operatori importanti hanno spiccato nell'industria della trasformazione negli ultimi anni" ha detto Cort.
John Shelford di Naturipe.
John Shelford, nella sua discussione a proposito del comparto surgelati, ha evidenziato: "Il mercato dei prodotti trasformati è di estrema importanza ma spesso trascurato. Il comparto surgelati fissa un prezzo minimo per le aspettative del mercato del fresco. A promuovere ulteriormente il settore del trasformato è stata la crescente popolarità degli smoothies. Comunque il mercato sembra essersi stabilizzato. Al momento stiamo collaborando con l'USDA per promuovere l'offerta di coppette singole di mirtilli congelati, così da incrementare il consumo tra le nuove generazioni. Bisogna cheil settore sia sempre innovativo per raggiungere questi gruppi".
Cort ribadisce che il successo nell'industria è legato anche alla conoscenza dei mercati. I grandi sacchetti in polietilene così popolari negli Stati Uniti non sono adatti ai consumatori europei, che posseggono generalmente freezer di dimensioni più ridotte. Per questo mercato sono forse più adeguati sacchetti da 500 grammi.
"Bisogna sempre ricordare che incoraggiare i consumatori a mangiare sempre più mirtilli - ha precisato John - significa spodestare altri frutti, come succede negli Stati Uniti con gli agrumi".
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