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Sicilia: prove tecniche per l'attivazione della filiera regionale del fico d'india

Dopo l'atto formale della firma del protocollo, da parte dell'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici, relativo al progetto "SINERGIA – Il fico d'India e i sapori di Sicilia", avvenuta lo scorso luglio a Palermo (cfr. FreshPlaza del 29/07/2016), i promotori dell'iniziativa, sotto la guida del coordinatore Prof. Carmelo Danzì, sono impegnati nell'opera di dialogo con i produttori dei territori vocati, al fine di presentare le opportunità collegate al progetto di filiera.


Incontro con i produttori di Roccapalumba e dei comuni limitrofi.

A tal fine, sono stati organizzati alcuni incontri all'inizio di dicembre: il primo si è svolto l'11dicembre, alle pendici dell'Etna, con una rappresentanza di circa 50 produttori di ficodindia di Roccapalumba (PA); in secondo a San Cono, lo scorso 15 dicembre, in provincia di Catania, alla presenza del sindaco Nuccio Barbiera e degli agricoltori.

Nell'occasione, Danzì ha illustrato il progetto, presentandolo come un "treno da non perdere" e spiegando che il prossimo passo sarà la definizione del piano triennale per il nascente "Distretto del ficodindia di Sicilia", nel quale mettere in campo azioni condivise tra vari territori siciliani di produzione di questo frutto.


Incontro con i produttori a San Cono. Il coordinatore Danzì illustra la proposta del progetto di filiera.

"La priorità - secondo il coordinatore del progetto - è quella del marketing e della comunicazione, prima ancora che la realizzazione di uno stabilimento di lavorazione. Perché possiamo vendere anche solo una cassetta in più di prodotto, infatti, bisogna stimolare la domanda, interloquire con un consumatore nordeuropeo, ad esempio, per il quale la sostenibilità ambientale dei nostri processi produttivi può risultare un plus per l'acquisto".


Incontro con i produttori a San Cono.

Ecco dunque che l'innovazione di processo e di prodotto, in collaborazione con l'Università, diventano fattori strategici. In tale ottica, Danzì ha ricordato anche il possibile utilizzo dei materiali di scarto (come le pale del ficodindia) per la realizzazione di impianti a biomassa. Sono tuttavia molte le declinazioni cui il ficodindia si presta: farmaceutiche, cosmetiche, di gioielleria e mobiliera, tutte ispirate alla pianta e al suo frutto.

I territori del ficodindia
L'obiettivo del progetto è, come giustappunto dice il nome del progetto, la sinergia tra i principali poli produttivi siciliani (San Cono, Sud-ovest etneo, Roccapalumba e S. M. di Belice).



Le azioni fin qui condotte sono state: mettere a calendario le quattro principali Sagre che si svolgono in questi poli (al fine di non accavallarle); stimolare l'amministrazione a produrre un Ddl per il riconoscimento della "Strada del ficodindia dei sapori e saperi di Sicilia", che è già in discussione presso ARS nell'ambito dell'approvazione della finanziaria 2017 e, in ultimo, l'avvio del coordinamento regionale per la costituzione del nuovo "Distretto del ficodindia di Sicilia". Tutti strumenti indispensabili per l'intercettazione dei fondi comunitari di cui la Sicilia sarà destinataria nella programmazione 2014-2020.