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Pero: combattere la carpocapsa, anche nel biologico

Circa l'efficacia dei trattamenti contro la carpocapsa "abbiamo molti dati sulla prima generazione, meno sulla seconda e sulle successive", spiega Stefano Vergnani, della Orogel Fresco. Insieme al Servizio Fitosanitario di Modena e al CRPV – Centro Ricerche Produzioni Vegetali ha condotto una ricerca finanziata attraverso i GOI (Gruppi Operativi per l'Innovazione) del PSR dell'Emilia-Romagna sull'uso di alcuni prodotti bio per la lotta alla carpocapsa sul pero. Ieri, martedì 23 agosto 2016, sono stati presentati i primi dati, presso l'azienda agricola Punto Verde di San Cesario (MO), dov'è stata condotta la ricerca in campo.


Un momento della visita in campo di ieri, martedì 23 agosto 2016.

Si è trattato di una ricerca per il biologico (per quanto i prodotti testati possano essere usati anche nella coltivazione convenzionale, ndr) e l'azienda dove sono state condotte le prove è a conduzione bio. Su Abate sono stati testati diversi prodotti: l'Evol, alias una miscela di estratti vegetali, applicato a dosaggi diversi uno doppio all'altro; il Madex Top; una combinazione di quest'ultimo con della zeolite, e infine un prodotto siglato che, precisa Vergnani, "non si sa ancora se e quando diventerà commerciale".


A sinistra Stefano Vergnani, della Orogel Fresco, a destra Stefano Caruso, del Consorzio Fitosanitario di Modena, durante la visita in campo.


Come detto il test è stato condotto sulla seconda generazione della carpocapsa, partendo da una pressione piuttosto elevata: "I danni – spiega Stefano Caruso, del Consorzio Fitosanitario di Modena – erano piuttosto ingenti e calcolabili, già prima di iniziare le prove, nell'ordine del 10/15%, nonostante le trappole rivelassero un andamento dei voli non eccessivamente elevato"; questo è imputabile al fatto che la forte pressione del lepidottero l'ha spinto prima sui frutti piuttosto che sulle trappole.


Abate danneggiate.

Terminata la prova in campo i risultati sono stati che, al netto dei danni causati dalla prima generazione di carpocapsa, il testimone ha subito un 42/43% di danni mentre, riprende Vergnani, "le varie tesi hanno dato risultati abbastanza simili, con percentuali di danno variabili tra un 22 e un 29%, e tutti i prodotti e le combinazioni usate hanno dato un'efficacia intorno al 50% in un momento (quello della seconda generazione di carpocapsa, ndr) in cui anche i prodotti chimici non fanno molto meglio". Dai dati, solo il siglato si è comportato leggermente meglio e nel filare così trattato c'è stato un danno del 16%.


Filare di Abate coperto da reti antinsetto.

A latere dell'uso dei prodotti bio è stata testata anche l'efficacia dell'uso delle reti antinsetto nel contenimento, per il pero, prima della carpocapsa e poi, non da ultimo, della cimice asiatica, il nuovo spauracchio dei frutticoltori. Sui filari coperti dalla rete antinsetto la percentuale di danno da carpocapsa è risultata nell'ordine del 6/7%, specie sui confini e sulle piante in testa al filare.

Per maggiori informazioni:
Consorzio Fitosanitario di Modena

Via Santi 14, Direzionale Cialdini
41123 Modena (MO) - Italia
Tel.: (+39) 059 243 107
Fax: (+39) 059 221 877
Email: fitosanmodena@regione.emilia-romagna.it
Web: www.fitosanitario.mo.it