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Esportazione di agrumi freschi italiani in Cina: gli aspetti operativi e logistici

Relativamente al nostro aggiornamento sullo stato di avanzamento del protocollo fitosanitario Italia-Cina sugli agrumi (leggi precedente articolo), FreshPlaza ha interpellato anche una delle aziende siciliane che figureranno tra quelle esportatrici e un esperto in logistica per comprendere meglio gli aspetti operativi delle attività verso il Paese asiatico.

L'ultimo atto dell'iter di approvazione del protocollo Italia-Cina ha avuto luogo lo scorso novembre 2015 presso la ditta siciliana Altieri Giacomo & Figlio, nei campi e nella linea di lavorazione e confezionamento. La ditta è ubicata in territorio di Mineo e Palagonia (provincia di Catania) e aderisce alla OP Red Cop.



Abbiamo interpellato Pascal Altieri (in foto qui sotto), figlio di Giacomo, circa la nuova prospettiva di esportazione che potrebbe aprirsi per le arance rosse di Sicilia (e non solo, dato che il protocollo include anche arance bionde e limoni) già dalla prossima stagione 2016/17.



"Esportiamo su lunghe distanze, nello specifico verso gli Stati Uniti, già da 40 anni - ci racconta Pascal - e dunque abbiamo una notevole esperienza nell'effettuare carichi con transit time non indifferenti. Nel caso del mercato statunitense, il tempo di spedizione è di 20 giorni. I prodotti vengono sottoposti a trattamento antimarciume durante la lavorazione e, cosa più importante, al trattamento a freddo (cold treatment), in cui il prodotto finito viene depositato per 3 giorni all'interno delle nostre celle frigo per essere portato a temperature inferiori a 0°C".



"Siamo molto interessati ad approcciare il mercato cinese, nonostante le indubbie difficoltà operative. I protocolli fitosanitari sono giustamente molto rigorosi; nell'ospitare la delegazione cinese lo scorso novembre (cfr. FreshPlaza del 16/11/2015) ci siamo resi conto che l'apprezzamento da parte della Cina per le nostre produzioni non manca. Ora si tratta solo di muovere ogni passo successivo con grande professionalità".



L'unica soluzione praticabile potrebbe essere il treno
Da un punto di vista strettamente logistico, FreshPlaza ha raccolto il parere di Alessandro Lunardi (ex responsabile reefer della Maersk), il quale ci ha spiegato che il tempo di transito attuale dalla Sicilia alla Cina va dai 35 giorni in su; il che rende arduo far giungere la merce a destinazione in uno stato ottimale.

Lunardi osserva: "L'attuale momento di crisi che interessa il cargo marittimo a seguito del crollo dei noli e del sovradimensionamento degli scafi, ha portato le principali compagnie di navigazione a optare per rotte con più porti di scalo e meno tragitti diretti. Tutti tendono a risparmiare, il che rende l'intero sistema meno efficiente".


Caricamento pallet presso l'azienda Altieri.

L'alternativa del trasporto aereo venne già sperimentata in passato per le spedizioni di arance rosse verso il Giappone: "Si tratta di una soluzione assai costosa - spiega Lunardi - La merce spedita per via aerea, infatti, sostiene tariffe almeno 5 o 6 volte più onerose rispetto alla via marittima".

L'esperto conclude affermando che "l'unica sarebbe il treno" e prosegue: "Bisogna solo capire chi può avere interesse a sviluppare questa alternativa. Un tempo c'erano dei progetti, che però poi furono accantonati. Per le spedizioni dalla Sicilia servirebbe un sistema per connetterci almeno a Monaco; a quel punto, il tragitto diventerebbe di una quindicina di giorni soltanto".