Il funzionario ci riferisce che, a seguito delle visite ispettive cinesi, il protocollo di massima sui requisiti fitosanitari per l'esportazione di agrumi freschi dall'Italia alla Cina è stato approvato da entrambe le parti agli inizi di gennaio 2016. Tuttavia, sono stati richiesti - dalla controparte cinese - ulteriori accertamenti e indagini relativamente alla presenza, negli areali italiani, di potenziali patogeni e parassiti nocivi da quarantena.
In particolare, l'AQSIQ ha richiesto ai servizi fitosanitari italiani di comprovare l'indennità degli agrumeti dalla presenza di:
- Tignola delle carrube (Apomyelois ceratoniae).
- Coleottero Pantomorus cervinus.
- Fungo del ma lsecco del limone (Phoma tracheiphila).
- Fungo fitopatogeno degli agrumi (Septoria citri).
- Marciume bruno degli agrumi (Phytophthora hibernalis e Phytophthora syringae).
In caso invece di futuro rilevamento della minaccia considerata di maggior rilievo, ossia il rilevamento di esemplari vivi di mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata), non soltanto la Cina procederà al respingimento/distruzione del carico, ma anche alla sospensione dell'intero programma di commercializzazione.
Proprio al fine di scongiurare questo rischio, il protocollo fitosanitario concordato tra i due Paesi prevede tre possibili cold treatment (trattamenti a freddo) della merce in transito:
- 1,1 °C o meno, per non meno di 15 gg consecutivi oppure
- 1,7 °C o meno, per non meno di 17 gg consecutivi oppure
- 2,1 °C o meno, per non meno di 21 gg consecutivi