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Lettera aperta di Donato Fanelli sulla situazione dell'uva da tavola pugliese

Nella sua veste di membro dell'Organizzazione Interprofessionale Uva da Tavola - la cui prossima convocazione presso il Ministero è in calendario per il 10 settembre 2015 - l'imprenditore Donato Fanelli si è rivolto alla redazione di FreshPlaza per condividere alcune considerazioni con gli operatori del settore.

La riunione di settembre avrà come oggetto la presentazione di una campagna promozionale per l'uva da tavola sullo stile delle analoghe iniziative rivolte al settore pesche e nettarie, con il coinvolgimento di catene distributive e mercati all'ingrosso ("Sperando di non fare del tutto la stessa fine della frutta estiva!", scrive Donato).

Secondo Fanelli: "Il minimo comune denominatore della campagna uva da tavola 2015 è l'eccellente qualità dei grappoli per la maggior parte delle varietà, sia con semi sia seedless; al contempo, i volumi sono ridotti. Ci sarebbero dunque, almeno sulla carta, tutte le condizioni per un'ottima campagna commerciale... e invece nemmeno per sogno! Le quotazioni dell'uva, nonostante quantitativi minori di circa il 30-40%, risultano addirittura inferiori del 10-15% rispetto allo stesso periodo del 2014, già annus horribilis per via delle condizioni meteo che tutti ricordiamo".

La tendenza alla svendita delle uve non sembra inoltre essere momentanea: tanto che l'imprenditore sottolinea come anche le varietà che stanno entrando in commercio solo adesso, presentino prezzi più bassi dell'anno passato: "Dopo aver, per così dire, regalato l'uva Vittoria - sottolinea provocatoriamente Fanelli - cosa vogliamo fare a fine agosto, quando sarà terminata? Intenderemo svendere anche le varietà Italia e Red Globe? (sulle quali, tra l'altro, si stimano volumi inferiori anche del 50%!). E poi? Ce ne andremo tutti a casa al 20 di ottobre per lamentarci e per prendercela con il Governo, la Regione?... e peccato che le Provincie non ci siano più!"

Donato Fanelli conclude con un appello: "Se è vero che la pubblica amministrazione ha le sue colpe e le sue responsabilità, prima di tutto il disinteresse nei confronti del nostro settore, è altrettanto vero che non è comportandoci in modo disunito e irrazionale che ne usciremo. Occorre fare sistema; partendo dalle piccole cose, per esempio dal riflettere e fornire le giuste informazioni e indicazioni ai nostri clienti, che siano essi moderna o grande distribuzione, mercati, piattaforme internazionali. Se i petrolieri ragionassero e agissero come noi, la benzina ci costerebbe meno dell'acqua minerale!"

Per contatti:
info@vivafrutta.it
Data di pubblicazione: