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"Papa Francesco: "Sugli OGM serve mettere sul tavolo l'informazione completa"

di Rossella Gigli - Chief editor/Manager FreshPlaza.IT

Coloro che hanno davvero a cuore la questione di come Nutrire il Pianeta - tema scandalosamente assente da Expo Milano 2015, se non fosse stato proprio per il Padiglione della Santa Sede (unico a parlare sul serio di fame) - non possono esimersi da un'analisi ragionata della questione, che comprende anche l'ambito degli avanzamenti scientifici e delle biotecnologie.

Invitiamo i nostri lettori e, soprattutto, i decisori politici, a confrontarsi con le parole di Papa Francesco, espresse nell'Enciclica "Laudato Si'", nella quale il Pontefice si confronta in modo ampio e illuminato su tutte le questioni di vitale importanza per il futuro del nostro Pianeta e dell'Umanità che lo abita.



In particolare, sulla questione degli avanzamenti scientifici nelle biotecnologie, la premessa del Papa è la condivisione della "equilibrata posizione di San Giovanni Paolo II, il quale metteva in risalto i benefici dei progressi scientifici e tecnologici, ricordando al contempo come ogni intervento in un'area dell'ecosistema non possa prescindere dal considerare le sue conseguenze in altre aree".

Papa Francesco aggiunge: "Non è possibile frenare la creatività umana. Se non si può proibire a un artista di esprimere la sua capacità creativa, neppure si possono ostacolare coloro che possiedono doni speciali per lo sviluppo scientifico e tecnologico, le cui capacità sono state donate da Dio per il servizio degli altri".

Ciò premesso, il Pontefice invita a situare la riflessione circa l'intervento umano sul mondo vegetale e animale in un quadro di grande attenzione a tutte le variabili in gioco, compresi gli obiettivi, gli effetti, il contesto, i limiti etici e le possibilità. Perché in ogni caso, nota l'Enciclica: "è legittimo l'intervento che agisce sulla natura per (ritornando alle parole di San Giovanni Paolo II) aiutarla a svilupparsi secondo la sua essenza".

Gli OGM richiedono distinte considerazioni
Francesco entra qui nel merito della questione OGM-organismi geneticamente modificati, sottolineando la difficoltà di emettere un giudizio generale, in quanto lo sviluppo di OGM in campo vegetale o animale ha finalità e connotati diversi, che richiedono distinte considerazioni.

"D'altra parte - scrive il Pontefice - i rischi non vanno sempre attribuiti alla tecnica stessa, ma alla sua inadeguata o eccessiva applicazione. In realtà, le mutazioni genetiche sono state e sono prodotte molte volte dalla natura stessa. Nemmeno quelle provocate dall'essere umano sono un fenomeno moderno", ricorda Papa Francesco, sottolineando come pratiche antiche e universalmente riconosciute quali la domesticazione di animali, l'incrocio di specie e altre possono rientrare in queste considerazioni.


Un discorso di Papa Francesco proiettato all'interno del Padiglione della Santa Sede a EXPO Milano.

Il Santo Padre ammette che "non disponiamo di prove definitive circa il danno che i cereali transgenici potrebbero causare agli esseri umani", ma condanna le significative difficoltà che possono scaturire da una concentrazione delle terre produttive nelle mani di pochi, la progressiva scomparsa dei piccoli produttori e la diminuzione di diversità nelle produzioni.

"Senza dubbio - conclude il Papa - c'è bisogno di un'attenzione costante, che porti a considerare tutti gli aspetti etici implicati. A tal fine occorre assicurare un dibattito scientifico e sociale che sia responsabile e ampio, in grado di considerare tutta l'informazione disponibile e chiamare le cose con il loro nome. A volte non si mette sul tavolo l'informazione completa, ma la si seleziona secondo i propri interessi, siano essi politici, economici o ideologici. Questo rende difficile elaborare un giudizio equilibrato e prudente sulle diverse questioni, tenendo presenti tutte le variabili in gioco".


I tanti volti della sofferenza, della fame e della miseria (vera sfida epocale collegata al tema "Nutrire il Pianeta") hanno trovato spazio e rappresentazione, in Expo Milano, solo all'interno del Padiglione della Santa Sede.

Francesco conclude con grande approccio illuminato scrivendo: "Quella degli OGM è una questione di carattere complesso, che esige di essere affrontata con uno sguardo comprensivo di tutti i suoi aspetti, e questo richiederebbe almeno un maggiore sforzo per finanziare diverse linee di ricerca autonoma e interdisciplinare che possano apportare nuova luce".

L'ostilità della politica italiana verso la ricerca scientifica nel biotech
Sarebbe bello se la politica italiana lasciasse per una volta la strada della retorica per confrontarsi in modo adulto e maturo con questi temi, ascoltando l'invito del Pontefice.

E invece la realtà è assai diversa, come denunciato da una lettera aperta che l'Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani (ANBI) ha recentemente inviato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro dell'agricoltura Maurizio Martina per ribadire come sia necessario un cambio di passo nella discussione sugli OGM.

"I messaggi lanciati dai diversi Governi e Parlamenti che si sono succeduti in questi anni, quasi sempre senza distinzione di colore o provenienza politica, hanno però sottolineato con chiarezza lo scarso interesse, se non una vera e propria ostilità, verso l'innovazione e verso coloro che si adoperano per promuoverla in campo - scrive il Presidente dell'ANBI, Daniele Colombo - Fino a 15 anni fa, i nostri ricercatori potevano lavorare, sperimentare e proporre nuove soluzioni per la nostra agricoltura, e l'Italia aveva saputo raggiungere un'eccellenza riconosciutale globalmente in questo settore. Oggi un buon progetto, nato tra le mura delle nostre Università o dei nostri Centri di Ricerca, sa già, a prescindere, che non potrà mai uscire da un laboratorio se prevede l'uso di OGM, una sigla che ha valore giuridico ma, ricordiamolo, nessun significato scientifico".

E rivolgendosi direttamente a Matteo Renzi, i Biotecnologi sottolineano: "La stessa Carta di Milano, voluta così fortemente proprio dal Suo Governo, Sig. Presidente, impegna le Istituzioni ad 'aumentare le risorse destinate alla ricerca, al trasferimento dei suoi esiti, alla formazione e alla comunicazione'. Come Biotecnologi, di questo vorremmo parlare. Non ci appassiona il dibattito pro vs contro, ci interessa lavorare per la competitività del nostro Paese valorizzando al meglio le competenze di tanti ricercatori e professionisti che vorrebbero mettersi al servizio del Paese invece di fuggire all'estero". Rimandiamo alla lettura completa della lettera dell'ANBI, scaricabile qui.

In conclusione, vorremmo citare la posizione di Winston Churchill il quale, mentre la ricerca sulle armi nucleari era in pieno sviluppo durante la Seconda Guerra Mondiale, auspicava che la Gran Bretagna "possedesse l'arte (di costruirle), ma non il prodotto". Pure se l'Italia avesse deciso di non sviluppare mai delle colture OGM (pur importandone senza alcun problema), che almeno non tarpi le ali ai propri ricercatori. Soprattutto in considerazione del fatto che i colossi del biotech stanno già lavorando per andare ben oltre gli OGM stessi (cfr. articolo correlato). Tagliare fuori in nostro Paese da questi promettenti sviluppi futuri appare del tutto insensato e ingiustificabile.