Bologna: grazie al caldo in lieve ripresa albicocche e angurie
Albicocche
Nelle scorse settimane il caldo aveva causato una maturazione improvvisa e accelerata, portando a un accavallamento dell'offerta (cfr. articolo correlato). "Passata questa fase – spiegano a FreshPlaza dalla Befer Fruit – dall'inizio di questa settimana (28ma del 2015, NdR) stiamo assistendo a una ripresa, complici da una parte il caldo, che sta spingendo i consumi, e la presenza di minori volumi; quest'anno infatti ci sono meno albicocche dalla Romagna, forse la metà dell'anno scorso".
Al momento le quotazioni sono di 2/2,20 euro al chilo per le albicocche Portici, 1,80/2 euro al chilo per le Sun Gold confezionate in padelle e 1,0/1,80 per delle Orange Ruby. Chi va un po' peggio sono le albicocche della varietà Reale, quotate tra 1,20 e 1,30 euro al chilo: "da mangiare sarebbero le più buone - spiega il grossista - ma colorano solo una volta mature e siccome oggi il consumatore mangia con gli occhi vengono raccolte all'ultimo; questo ne limita la conservabilità a un paio di giorni, così restano al palo".
Attività presso lo stand Befer Fruit, al mercato all'ingrosso di Bologna, il Caab (foto di repertorio).
Angurie e mini-angurie
Anche per queste referenze sembrano esserci timidi segnali di ripresa. Parlando di angurie "la settimana scorsa – spiega Wainer Marzola, commerciale della Spreafico al Caab, Centro Agro Alimentare di Bologna – c'era tanto prodotto dalla Puglia, insieme alla coda della Sicilia e le produzioni di Latina e del Nord Italia. Oggi la situazione è migliorata e sul mercato sono rimasti i volumi del Nord Italia e di Latina; inoltre con questo clima tropicale i consumi si stanno riprendendo. Per grossi volumi i prezzi viaggiano, per del prodotto locale di Ferrara, tra i 35 e i 40 centesimi di euro al chilo, mentre in campagna, al produttore si va dai 25 ai 30 centesimi di euro; quindi non sta andando malissimo".
Attività al Caab - Centro Agro Alimentare di Bologna (foto di repertorio).
Ripresa anche per le mini-angurie, un prodotto, continua Marzola, "che passa poco dai mercati all'ingrosso, ma che va molto nel canale retail e verso l'estero. In questo momento c'è prodotto locale, dalla Puglia e dal Lazio, con quotazioni di 80/85/90 centesimi di euro al chilo, un prezzo abbastanza alto per il periodo".
Pesche
E qui arriviamo alla nota dolente: un frutto pienamente estivo, ma ancora al palo. "Quest'anno – spiega Marzola – c'è tanto prodotto dal Sud Italia. L'export viaggia a prezzi bassi e il mercato nazionale segue questo trend. Con delle nettarine gialle di calibro A che quotano in questi giorni a 60/70 centesimi di euro al chilo, dei calibri AA tra i 70 e gli 80 centesimi di euro al chilo e delle AAA tra 80 e 90 centesimi al chilo. Inoltre, a causa del maltempo con la frutta in maturazione si nota una forte presenza di scatolato (frutti con fessurazione del nocciolo, ndr), specie su Big Top", ma il problema è stato riscontrato anche in tante altre varietà, anche su alcune che di simili problemi non ne hanno mai dati.
Pesche piatte, provenienza spagnola, allo stand Spreafico.
In fatto di pesche vanno meglio quelle piatte. "Sono un po' in ripresa – concludono dal posteggio Spreafico – perché qui il mercato lo fa la Spagna, dove in questi giorni il caldo a 42/43 gradi centigradi ha 'bruciato' molta della produzione. Per dei calibri AAA i prezzi viaggiano tra 1,15 e 1,20 euro al chilo, con punte anche di 1,30/1,40".