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La resa produttiva delle arance in Italia nella campagna 2014/15

Nelle principali aree produttive italiane la campagna delle arance 2014/15 è stata caratterizzata da lunghi periodi di siccità che hanno determinato problemi soprattutto al calibro dei frutti.

A fronte di tale contesto climatico, l'indagine condotta da Ismea in collaborazione con Alleanza delle Cooperative Italiane, Italia Ortofrutta e Unaproa, porta a stimare una flessione della resa di produzione da 259,2 quintali per ettaro della campagna 2013/14 a 222,5 quintali (-14%) della campagna 2014/15.

Sicilia e Calabria, che rappresentano il 98% della produzione delle aziende monitorate dall'indagine Ismea, registrano una flessione della resa per ettaro rispettivamente dell'11% e del 28%. Secondo l'Istat, nel 2013 l'universo produttivo italiano era costituito da una superficie investita ad arance di 87.505 ettari e nella campagna 2013/14 la produzione ammontava a 1.708.335 tonnellate.

La ripartizione regionale della superficie investita vede il primato della Sicilia (62%), seguita da Calabria (19%), Basilicata e Sardegna (6%), Puglia (5%), Campania (2%) e Lazio (1%).

Ripartizione di superficie, produzione e resa per area geografica

Fonte: Indagine campionaria Ismea

Per quanto riguarda le diverse varietà di arance, il Tarocco comune è quella che risulta maggiormente diffusa, con una quota del 40% della produzione del campione oggetto di indagine. A seguire, Navelina (21%), Tarocco Gallo (13%), Moro (6%), Sanguinello e Tarocco Nocellare (4%), Washington Navel e Valencia Late (2,5%). Chiudono la graduatoria Ovale e Biondo Comune con il 2%.

Coerentemente con il dato medio complessivo, tutte le principali varietà di arance evidenziano una flessione della resa produttiva per ettaro, a eccezione del Tarocco Gallo che segna un incremento del 25% rispetto alla campagna 2013/14. La varietà Moro è quella che registra il maggior calo della resa (-46%), seguita da Sanguinello (-31%) e Navelina (-23%). Il Tarocco comune, la varietà più diffusa, registra una flessione della resa del 6,6% rispetto alla campagna 2013/14. In particolare, le flessioni più severe registrate da Moro, Sanguinello e Valencia sono sostanzialmente ascrivibili ad avversità climatiche e all'andamento ciclico della produzione. Nel caso specifico, nel 2013 si è avuta una produzione abbondante che ha determinato pertanto nel 2014 un notevole calo delle rese.

In relazione ai principali areali produttivi, si evidenzia come in Sicilia la campagna sia stata segnata da un clima instabile (pioggia, vento e grandine) che ha portato alla caduta di molti frutti. In luglio c'è stata una forte grandinata che ha interessato vaste aree del Siracusano. In Calabria, in particolare nell'areale della Piana di Sibari, la gelata che si è verificata tra il 31 dicembre 2014 e il 2 gennaio 2015 ha determinato alterazioni organolettiche che hanno reso il prodotto non commercializzabile. Ciò ha riguardato prevalentemente le varietà Navelina, Washington Navel e Moro.

In Puglia è stato registrato un andamento climatico sfavorevole (troppo mite) nella fase di pre-invaiatura; mentre in fase di maturazione le temperature sono state particolarmente basse. Anche in questa regione si segnala la prevalenza di prodotto di piccolo calibro. In marzo e giugno 2014, la Basilicata è stata interessata da forti grandinate che hanno inciso negativamente sulla resa produttiva. La maggior parte dei frutti ha sviluppato un calibro medio piccolo, anche se il grado Brix è rientrato nella norma.

In Sardegna le continue piogge e i repentini sbalzi di temperatura che si sono verificati durante la fioritura delle arance hanno determinato una flessione della carica di frutti per pianta. La qualità del prodotto è da considerarsi buona anche se il calibro ha risentito negativamente della prolungata stagione di caldo e siccità.
Data di pubblicazione: