I rapporti provenienti dalle diverse regioni spagnole produttrici di agrumi concordano sul fatto che il mercato delle arance sia debole e che le transazioni commerciali siano in calo. Ad Alicante, secondo i rapporti più recenti del Consiglio dell'agricoltura, le transazioni commerciali riguardanti le varietà tardive di arance come Valencia Late e Valencia Barberina/Midknight, sono limitate. "Anche i prezzi sono leggermente più bassi, poiché i rivenditori mostrano poco interesse a causa di una domanda debole, oltre al fatto che il mercato europeo è inondato di arance provenienti dall'Egitto", afferma Jesús Pardines, direttore della Orifruit.
I dati disponibili mostrano un evidente aumento del volume importato dall'Ue dall'inizio dell'anno, principalmente dall'Egitto. Infatti, gli ultimi dati sulle importazioni di arance nell'Ue-27, suddivisi per Paese, rivelano che nei primi due mesi di quest'anno, la Spagna è stata uno dei Paesi che ha importato volumi significativamente maggiori dall'Egitto, rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione, con un incremento di oltre il 14%. Tuttavia, questa tendenza a marzo è cambiata e il volume delle arance egiziane è diminuito rispetto a febbraio, e anche rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.
"Attualmente i calibri più richiesti sono quelli più piccoli, perché potrebbe essersi verificata una diminuzione dell'offerta di questi calibri dall'Egitto", afferma Jesús. "Le pezzature più richieste per tutta la campagna sono state però le più grandi. Osserviamo anche una domanda leggermente maggiore per le arance da spremuta probabilmente perché, con l'inizio della stagione calda, aumenta il consumo di succo d'arancia".
"Fino a circa il 15 dicembre, la richiesta per la Navelina è stata molto buona, data la carenza del frutto. All'inizio di ogni campagna, c'è una richiesta di merce di alta qualità, ricca di succo e dal buon colore, che tende a essere scarsa. Ma, l'arrivo veloce delle arance egiziano ci lascia fuori dal mercato, anche nel settore della trasformazione".
L'ingresso della frutta dall'estero ha causato "una brusca diminuzione dei prezzi pagati dall'industria di trasformazione", afferma Jesús. "Da 0,35 euro/kg pagati in precedenza, agli attuali 0,20 euro/kg. Per i limoni, la situazione è ancora più critica, con l'industria che paga al massimo 0,01 euro/kg".
"Per fortuna non ci occupiamo di grandi volumi alla rinfusa, ma ci concentriamo su piccoli marchi di qualità. Questo ci pone in una posizione migliore per mantenere i prezzi alti nei nostri mercati principali, come Germania, Francia, Regno Unito e Polonia, dove la domanda è rimasta stabile. Se non fosse stato così, la situazione sarebbe stata molto diversa.".
"Indipendentemente da come siano andate le cose finora, è importante ricordare che avremo fino a giugno frutta fresca e di qualità proveniente di origine spagnola"
Secondo il Ministero spagnolo dell'agricoltura, pesca e alimentazione, i prezzi all'origine della frutta spagnola sono in calo, passando dal prezzo più alto delle ultime dieci campagne a metà dicembre, a livelli nettamente inferiori alla media degli ultimi cinque anni nella prima settimana di aprile. È una conseguenza della pressione esercitata dalle arance egiziane, che secondo i dati forniti dalla Commissione europea, fino a febbraio sono entrate sul mercato europeo a un prezzo medio di 0,57 euro/kg, decisamente inferiore rispetto ai prezzi considerati accettabili per le arance spagnole.
"Indipendentemente da come siano andate le cose finora, è importante ricordare che la campagna spagnola è ancora in corso. Tra circa 15 giorni, le varietà tardive Valencia, Powel e Chislett entreranno nella fase finale, e ora stiamo iniziando con le Valencia Late, quindi fino a giugno avremo frutta di qualità, appena raccolta dagli alberi. In Spagna abbiamo la migliore merce in termini di caratteristiche organolettiche e sicurezza alimentare. Le arance spagnole sono molto apprezzate sul mercato europeo ma, semplicemente, nessuno vuole spendere per averle", conclude Jesús.
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