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La stagione dell'export della pera italiana si conclude, ma la vera nota positiva sono i consumi interni

A fine aprile 2015 il collocamento delle pere Abate di produzione italiana sui mercati esteri può ritenersi concluso.

Nell'ultimo mese le vendite sono state attive, a conferma di quanto è avvenuto per tutta la campagna commerciale, con una disponibilità di prodotto sempre inferiore alla scorsa stagione, nonostante il livello di offerta iniziale complessivamente superiore a quello dell'anno precedente, soprattutto per quanto riguarda la pera Abate.

L'ultima rilevazione disponibile è relativa al 15 aprile e riguarda la situazione dei magazzini dell'Emilia Romagna, regione che concentra la maggior parte delle pere nazionali. Al momento risultano ormai presenti nei magazzini solo poche giacenze di Abate e Conference, con quantitativi molto inferiori allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta infatti di circa 5.000 tonnellate di Abate, -32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 7-8.000 tonnellate di Conference, -53% sul 2014.



Ritornando all'analisi del mercato estero delle pere Abate, nelle ultime settimane di commercializzazione, per i calibri medio-piccoli si è assistito a un lieve miglioramento della richiesta, grazie alla minore frammentazione dell'offerta italiana e al lento affievolirsi della concorrenza di Belgio e Paesi Bassi. Ricordiamo che questi due paesi presentavano quest'anno il record produttivo di Conference; la concorrenza dunque è sempre molto forte sui mercati esteri, ma stavolta ancora di più a causa dell'embargo russo. Nell'ultimo periodo è risultato più ricettivo anche il mercato francese, con lievi aumenti di listino.

Positivo e decisamente migliore, rispetto al "piccolo", l'andamento commerciale dei calibri più grossi, con limitati volumi indirizzati sull'estero a favore del mercato interno per far fronte alle forniture prestabilite.

La disponibilità molto contenuta sin da inizio campagna ha permesso la selezione delle vendite e la valorizzazione dei listini, con quotazioni che però non sono riuscite a eguagliare gli ottimi livelli raggiunti nelle due precedenti campagne.

Per quanto riguarda i consumi interni di pere, da ottobre a febbraio 2015 (ultimi dati disponibili) il consumo ha segnato con circa 176.000 tonnellate, un +14% sugli stessi mesi dell'anno precedente, fattore che rappresenta senza dubbio una bella novità per le pere che nel passato avevano vissuto una profonda e progressiva perdita di consumo.

Fonte: CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara per FreshPlaza
Data di pubblicazione: