La Francia e' il secondo principale consumatore di succhi di frutta al mondo
La flessione del 2,5% dell'anno scorso è dovuta all'uso di computer, televisioni e smartphone: le persone vanno a letto più tardi per cui hanno meno tempo la mattina di far colazione. Quasi una persona su tre, infatti, non la fa e le vendite di succhi di frutta ne risentono: solo un succo su due è consumato durante il pasto mattutino.
Nel 2014 la Francia ha consumato 1,5 miliardi di litri di succo di frutta, o 23 litri pro capite annui, vale a dire un bicchiere due o tre volte la settimana. Al contrario di altri Paesi, i Francesi preferiscono "succo al 100%", frutta spremuta e pastorizzata.
Attualmente è la formula più consumata nella nazione, con il 56% delle vendite (+10% negli ultimi cinque anni). Il "succo al 100%" costa circa 2,40 euro a bottiglia, quasi un euro in più rispetto a quello concentrato - cioè succo disidratato nel Paese di origine e poi reidratato in Francia.
Sia per il succo al 100% che per il concentrato è proibito aggiungere zuccheri e conservanti in Francia, dove i consumatori che li scelgono in bottiglie più grandi sono anche quelli che consumano più frutta e verdura. Ciò spiega il forte aumento delle vendite di succhi di frutta biologici, salite del 65% negli ultimi 5 anni e che rappresentano un decimo di quelle totali.
Traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.