Consorzio FROM: una stagione insolita per l'export delle mele in Russia
A rivelarlo a FreshPlaza è Nicola Zanotelli (in foto), export manager del consorzio FROM, l'organizzazione commerciale voluta da Melinda e la Trentina (per il Trentino), oltre che da VOG e VI.P (per l'Alto Adige), proprio al fine di unire le forze per interfacciarsi efficacemente con il mercato russo.
"Anche se siamo ormai quasi al termine della campagna, rimane alta l'attenzione sugli sviluppi della crisi ucraina, una situazione ancora molto incerta, che ci auguriamo non sfoci in una vera e propria chiusura delle frontiere - commenta Zanotelli - Nonostante tutto, e pur non potendo fare confronti diretti con la stagione 2013 (più unica che rara in termini di carenza di prodotto, e tale da aver generato un fatturato molto alto), direi che i volumi delle nostre esportazioni risultano in continuità rispetto al passato."
Secondo i dati Prognosfruit, le forniture di mele italiane alla Russia sono state di oltre 60.000 tonnellate nella stagione 2010/11 e di circa 50.000 ton nella stagione 2011/12 (diminuite poi a sole 29.000 tonnellate nella stagione 2012/13, per via del minore raccolto registrato in tutta Europa). Attraverso il Consorzio FROM, la Russia riceve annualmente circa 20.000 tonnellate di mele.
"Nelle preferenze varietali della Russia prevale la verde Granny Smith, fornita anche dal Veneto, oltre che da Trentino e Alto Adige; ha perso invece terreno la Golden Delicious, per via delle alternative low cost offerte da altri paesi esportatori sul mercato russo. Noi, però, riusciamo a difenderci bene grazie all'elevato profilo qualitativo dei frutti, che risponde alle mutate esigenze in atto sul mercato russo, non più solo interessato al prodotto a basso costo."
La Cina non è più così vicina
Un fenomeno degno di nota sul mercato russo è stata la quasi totale sparizione dalla scena dell'offerta cinese. Nicola Zanotelli spiega: "La mela Fuji cinese non incontra i gusti dei consumatori russi, essendo troppo dolce. Il mercato russo apprezza invece mele di profilo aromatico più acidulo. Oggi sentiamo molto di più la concorrenza della Cina sui mercati del sud-est asiatico o in India, dove le mele cinesi affluiscono in abbondanza. C'è da dire però che la loro partita si gioca solo ed esclusivamente sul fattore prezzo. Rimane poi l'incognita di come andranno evolvendo i consumi interni cinesi, visto che parliamo della popolazione più numerosa del mondo e che, per quanto fortissimi produttori, i cinesi dovranno anche assolvere al loro approvvigionamento nazionale."
Per maggiori info: www.from.bz.it/en