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Gli allarmismi fanno male al settore dell'uva da tavola

Se è vero che l'attuale stagione pugliese dell'uva da tavola è l'ennesima segnata dal maltempo, tuttavia nell'ultimo periodo si rincorrono informazioni che rischiano di rovinare, come mine vaganti, uno dei settori che meglio rappresenta l'Italia e il made in Italy. Facciamo il punto con un operatore pugliese.

"Premetto che ci sono alcune zone dove realmente le uve sono state danneggiate. Fino a venerdì scorso (7 settembre 2018, ndr) si sono registrate delle forti grandinate, ma hanno colpito areali dediti alla coltivazione di uva da vino. Le uve da tavola non coperte dai film plastici hanno riportato danni, mentre si lavora alla raccolta dei grappoli sotto tunnel per salvaguardare il prodotto di buona qualità. La raccolta delle uve sotto tunnel è quindi già iniziata e, rispetto agli anni passati, siamo in anticipo. Inoltre, c'è un'accelerazione a terminare prima la campagna".


Foto Pagina Facebook CIA-Agricoltori Italiani Puglia

"E' un'annata un po' anomala, in quanto non sono mancati freddo, gelate, trombe d'aria, grandinate - continua l'operatore - Ogni settimana una sorpresa. Al momento il tempo è buono, ventilato, ideale per la raccolta e quindi stiamo procedendo. Facendo un'ipotesi di perdita di produzione, la percentuale potrebbe essere dell'ordine del 18-20%; però è tutto relativo, poiché è un dato che può variare la propria incidenza al mutamento dei consumi".

Altro capitolo dolente è, infatti, proprio quello dei consumi. "Nel caso in cui la domanda rimanga a un livello normale, e il clima resti clemente, la stagione terminerà comunque prima. Se, invece, i consumi si ridurranno a favore di altre referenze, che ci sia più o meno prodotto non farà alcuna differenza. In questo periodo i consumi sono moderati e non c'è una corsa a fare programmi per la stagione. Ma questo non sorprende, trattandosi di una situazione registrata anche nelle passate campagne. L'unica differenza sta nel fatto che si è in procinto di raccogliere uve più tardive, che si riverseranno direttamente sul mercato del fresco".



I programmi per l'immagazzinamento del prodotto non verranno presi in considerazione prima di metà ottobre. "E' quindi troppo presto per fare previsioni".

La nota dolente del cracking
"Il fenomeno c'è stato, è innegabile, ma si è registrato su alcuni lotti maturi, in fase di raccolta, che sono stati compromessi. Potrei dire che è una catastrofe, parola che piace tanto ai media e agli importatori esteri, di recente, e dare sfogo a lunghi piagnistei, facendo partire una corsa all'accaparramento del prodotto di qualità. Non mi sento di farlo. Quello che posso dire è che, ad oggi, 10 settembre 2018, la raccolta procede in maniera tranquilla e il prodotto è sia buono sia bello da vedere".

"La stagione dell'uva italiana non è finita. Puntualizziamolo. La carenza di prodotto potrebbe semmai farsi sentire maggiormente a ottobre", rimarca l'operatore.

L'analisi di APEO Puglia
FreshPlaza ha sentito, su questa problematica, anche Giacomo Suglia, presidente APEO-Associazione Produttori Esportatori Ortofrutticoli, il quale aggiunge: "Nessuno sta negando che esista un problema. Quello che vorrei sottolineare, però, è la grande professionalità di tutta la filiera, dagli agronomi, ai raccoglitori, ai dipendenti negli stabilimenti di lavorazione, fino ai commerciali che stanno mettendo in campo tutte le proprie competenze e le misure necessarie per confezionare prodotto confacente agli standard richiesti. L'uva che stiamo spedendo non è certo quella che si vede nelle foto che girano sul web! Anzi, colgo l'occasione per esortare i consumatori europei a scegliere con fiducia i prodotti ortofrutticoli italiani - non soltanto l'uva - in quanto sono tra i più controllati al mondo e in grado di fornire garanzie non sempre offerte altrove".