Negli ultimi anni, nel nord del Perù, c'è stata una progressiva crescita dell'areale dedicato a mango. Anche la produzione è aumentata e nella stagione 2017/18 ammonta a 350mila tonnellate di cui 207mila destinate all'export. Le previsioni per la prossima stagione sono molto positive per la coltivazione delle varietà Kent, Edward, Ataulfo, Haden e Keitt.
Anche le esportazioni sono in aumento: in questa stagione il Paese ha esportato 207mila ton (circa 9.000 container), vale a dire il 14% in più delle 181mila ton della stagione precedente. Juan Carlos Rivera, direttore dell'Associazione peruviana dei produttori ed esportatori di mango (APEM), ha affermato che "questa buona prestazione è il risultato della soddisfacente fioritura registarta dopo il fenomeno El Niño". La produzione che non viene esportata è destinata al mercato interno e alla lavorazione industriale.
Anche le esportazioni sono in aumento: in questa stagione il Paese ha esportato 207mila ton (circa 9.000 container), vale a dire il 14% in più delle 181mila ton della stagione precedente. Juan Carlos Rivera, direttore dell'Associazione peruviana dei produttori ed esportatori di mango (APEM), ha affermato che "questa buona prestazione è il risultato della soddisfacente fioritura registarta dopo il fenomeno El Niño". La produzione che non viene esportata è destinata al mercato interno e alla lavorazione industriale.
"Il Perù è attualmente il terzo esportatore di mango al mondo, dopo aver superato l'Ecuador tre anni fa. I suoi principali concorrenti sono il Messico, che è il numero uno, e il Brasile" ha detto Rivera.
La varietà Kent è quella migliore da esportare perché si conserva bene durante il trasporto. Ecco perché è perfetto per la spedizione in Cina, dove nessun frutto arriva in buone condizioni. Il frutto viene esportato per via aerea, per mantenere qualità, sapore, consistenza e valore nutrizionale.
Una campagna senza molta concorrenza
Il mango ha grande successo in tutto il mondo per il suo gusto squisito, il suo colore invitante e le eccezionali proprietà nutrizionali, come le vitamine A e C. Inoltre, i produttori peruviani hanno una vasta esperienza nella coltivazione e nella lavorazione del mango per l'esportazione. Implementano sempre nuove tecnologie per supportarne la coltivazione e la lavorazione negli impianti di imballaggio. Ciò consente al mango peruviano di competere con altri Paesi esportatori.
Questa coltura è molto resistente alle piogge quindi l'ultimo fenomeno di El Niño è risultato molto utile per le piantagioni, poiché i terreni sono stati irrigati e riempiti di limo, che ha fortificato le colture di mango. L'inverno freddo e la successiva mancanza di piogge hanno contribuito a una buona fioritura, che ha permesso alle coltivazioni di avere uno sviluppo eccellente e una resa molto soddisfacente.
Normalmente la campagna comincia all'inizio di novembre e dura fino a marzo. I picchi di produzione a gennaio e un maggiore volume di esportazioni, favoriscono le aziende che si dedicano al mango peruviano. "Questo ci favorisce notevolmente perché siamo soli sul mercato internazionale in quel mese. Quando la produzione inizia a scemare a Piura, inizia a Lambayeque e, più tardi, a Casma", ha dichiarato Rivera.
Le varietà per l'esportazione vengono coltivate nelle valli di San Lorenzo, Chira, Medio Piura, Alto Piura, Lambayeque e Casma. Nel 2001, il Perù aveva circa 11.800 ettari di mango. Oggi il Paese ne conta circa 29.000 ettari e ha in programma di estendere, nei prossimi cinque anni, l'area dedicata a questa coltura di 1.500 ettari a Lambayeque.
Per saperne di più sull'eccellente mango del Perù, visita lo stand dell'Associazione peruviana dei produttori ed esportatori di mango-APEM ad Asia Fruit Logistica, Hall 5d / Stand Q02.
Per maggiori informazioni:
Juan Carlos Rivera - direttore
Peruvian Association of Producers and Exporters of Mango-APEM
Email: info@peruvianmango.org
Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.