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Melone con prezzi discreti, ma non bastano a recuperare le perdite

Il prezzo dei meloni sta permettendo ai produttori di coprire le spese, ma ciò non basta a recuperare le ingenti perdite di PLV del mese di giugno. In questi giorni, il retato esce a 0,80 euro/kg, il liscio a 1 euro, che sono cifre discrete seppur non eccelse. Ma il problema sta nelle grandi perdite degli ultimi 15 giorni di giugno, quando i prezzi hanno toccato minimi storici.

"Abbiamo davanti ancora due mesi di mercato - spiega Francesca Nadalini, vice presidente della Op Sermide Ortofruit - e vogliamo essere ottimisti. Di certo ci sono stati notevoli problemi in giugno e le perdite di quel periodo saranno difficilmente recuperabili. C'è stata una concomitanza di eventi che ha causato il crollo del mercato. Oggi va meglio, però non riusciremo nel breve periodo a recuperare le perdite".


Francesca Nadalini

Da un lato, Francesca sottolinea che in giugno c'è stata una sovrapposizione di prodotto che ha causato un'immissione sul mercato di tanti, troppi meloni. Il clima piovoso e relativamente fresco non ha stimolato gli acquisti e ha causato problemi fitosanitari su certe varietà.



"A livello nazionale, alla luce dei prezzi e di quanto il mercato assorbe - continua - credo che si stia coltivando troppo melone. E in particolare da parte di non specialisti. A volte nei mercati si vedono errori agronomici grossolani in talune partite, come varietà coltivate nei momenti sbagliati che non esprimono uno standard minimo di qualità. La nostra esperienza, come Melone Mantovano IGP, è che il prodotto qualitativamente valido è richiesto e i clienti lo cercano perché sanno di essere garantiti".



"Credo che il futuro delle nostre aziende specializzate - conclude Francesca Nadalini - stia nell'aumentare le rese, non le superfici. Saper produrre meglio e non di più. Essere in grado di soddisfare le richieste di chi acquista il nostro prodotto. Ad esempio, vendiamo circa il 10-15% dei meloni all'estero e lì chiedono calibri medio-piccoli. E riguardo al gusto, il liscio in genere è più apprezzato del retato, solo che i consumatori non lo conoscono e sono ancora un po' diffidenti".



Da Ferrara
L'azienda Bombarda è specializzata in meloni e angurie in provincia di Ferrara e anche nel mantovano. Gianni Bombarda e il figlio Michele conducono 180 ettari e sono contrariati per quanto successo in giugno: "Ci abbiamo rimesso un sacco di soldi, è inutile nasconderlo - dice Gianni - in quanto i prezzi sono andati a rotoli. Oggi il retato esce a 0,80 euro/kg, il liscio a 1 euro circa, che non sono male, ma non permettono di recuperare nulla del pregresso. Purtroppo ci sono molti concorrenti che hanno svenduto, o svendono, il prodotto e questo penalizza soprattutto chi, come noi, punta alla qualità. Sotto certe cifre non possiamo andare, perché saremmo in rimessa. Credo che il problema sia nelle troppe superfici coltivate a melone e nella congiuntura meteo sfavorevole di giugno".



La qualità si conferma molto elevata anche presso l'azienda Bombarda, grazie all'andamento meteo con temperature non troppo elevate, che permettono l'accumulo di sostanza secca e quindi elevato °Brix.