L'Uruguay vuole posizionare i suoi kaki nell'Ue
Augusto Corallo, direttore generale di Fruticola Libertad, ha dichiarato che quest'anno l'azienda non è riuscita a esportare kaki uruguaiani in Europa - dove stava inviando sempre più volumi - perché le piantagioni e i frutti sono stati danneggiati dalla grandine. Corallo ha dichiarato: "Nel 2019 ci aspettiamo di raddoppiare le 60 ton che abbiamo esportato l'anno scorso".
Secondo Corallo, la produzione uruguaiana di kaki viene principalmente venduta nei Paesi Bassi, ma la società vuole esportare i suoi frutti in Regno Unito, Spagna o Francia. Il consumo di kaki è profondamente radicato nell'alimentazione dei consumatori nei Paesi dell'Ue.
"Il nostro volume d'esportazione aumenta ogni anno. Lavoriamo con i kaki da oltre sette anni e abbiamo studiato il processo produttivo dell'albero durante la coltivazione. Pensiamo che ci sia ancora da imparare".
Ecco perché la società riceve in pianta stabile consulenti Ue che la supportano nella produzione e nella raccolta con l'obiettivo, secondo il dirigente, di migliorare la produttività per ettaro e scommettere sulla qualità.
Sul mercato europeo, il prezzo dei kaki varia a seconda di produzione e domanda, ma le quotazioni sono più basse di quelli delle mele o di altri frutti più tradizionali.
Fruticola Libertad ha cominciato a investire su questo prodotto nel 2006 dopo che i suoi dirigenti si sono recati in Ue e hanno visto che il consumo stava aumentando molto. Hanno realizzato che l'Uruguay avrebbe potuto arrivare su quel mercato con i suoi prodotti quando non ci fosse stata produzione locale.
Mercato interno
La società ha scommesso anche sullo stimolare il consumo di questo frutto in Uruguay. "Il mercato sta crescendo e a poco a poco si guadagna spazio nei supermercati. Vogliamo che i nostri kaki facciano parte dell'alimentazione giornaliera dei consumatori.
La pianta comincia a produrre dopo 5 anni, per poi arrivare alla produttività massima. Si adatta molto bene alle condizioni climatiche e produttive dell'Uruguay. La produzione locale va da maggio a settembre.
Il direttore di Fruticola Libertad ha concluso: "Dopo cinque anni la produzione di kaki potrebbe superare le 30 ton per ettaro. Una delle cose che si deve determinare in Uruguay è la vita utile della pianta. In Unione Europea parliamo di 8 o 9 anni".
Fonte: elpais.com.uy