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Dall'entrata in vigore dell'embargo, la Russia ha distrutto 19.000 ton di alimenti

Da agosto 2014, le autorità russe hanno distrutto 19.000 tonnellate di alimenti, in base all'embargo introdotto in risposta alle sanzioni occidentali imposte alla Russia dopo l'annessione della Crimea. Da quel momento in poi il Paese ha distrutto centinaia di ton di frutta e verdura, formaggi e prodotti d'allevamento.

Fino al 9 gennaio 2018, le tonnellate di prodotti alimentari occidentali distrutti ammontavano a 19.000 ton secondo quanto riportato dall'osservatorio agricolo statale della Russia, Rosselkhoznadzor. Rimaste intatte solo 278 ton dei prodotti confiscati.



La pratica di distruggere gli alimenti risale ad agosto 2015, un mese dopo che il presidente Vladimir Putin ordinò la distruzione fisica di frutta e verdura, latticini, carne e altri prodotti agricoli importati in Russia dai paesi appartenenti alla lista nera. L'embargo, largamente impopolare perché ricorda le carestie russe della Seconda Guerra Mondiale, è stato esteso fino al termine del 2018 (cfr. FreshPlaza del 03/07/2017).

Nel frattempo l'UE ha richiesto 1,4 miliardi di euro di compensazioni dalla Russia per avere proibito l'ingresso della carne suina.
Data di pubblicazione: