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Di Giambattista Pepi

La micropropagazione preserva le caratteristiche qualitative e sanitarie del carciofo

La micropropagazione è l’unica tecnica valida in grado di garantire il mantenimento delle ottimali caratteristiche qualitative e sanitarie della pianta di carciofo da trapianto. Nello stesso tempo, la micorizzazione favorisce l’accrescimento della pianta una volta trasferita in pieno campo.

"La propagazione del carciofo di norma è effettuata per via vegetativa prelevando carducci, ovoli e parti di ceppaia poiché le piante provenienti da seme non mantengono le caratteristiche tipiche della varietà, sono tardive e molto spesso non presentano buone caratteristiche qualitative dei capolini", dice Giovanni Mauromicale, professore ordinario di agronomia del Dipartimento di Scienze agronomiche, agrochimiche e delle produzioni animali (Dacpa) dell’Università di Catania, uno tra i più affermati studiosi di cinaricoltura a livello europeo.
 
La stessa propagazione vegetativa presenta, per altro, notevoli svantaggi sia di ordine fitosanitario (la diffusione, ad esempio, di virus) e biologico (eterogeneità fisiologica degli organi di moltiplicazione), sia economico (basso tasso di moltiplicazione annua ed elevati costi di impianto).

Occorre, pertanto, invertire la tendenza, ottimizzando la tecnica vivaistica attraverso la messa a punto di protocolli di produzione commerciale di piantine da trapianto che offrono una serie di vantaggi tra i quali la purezza genetica della cultivar, la disponibilità del materiale nel periodo desiderato, l’uniformità morfologica delle piantine e minori rischi sanitari.

Adesso un "pool" di ricercatori del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali e del Dipartimento di protezione delle piante e microbiologica applicata dell’Università di Bari, del CRA – PAV Centro di ricerca per la patologia vegetale di Roma, del Dipartimento di geologia e ingegneria meccanica, naturalistica e idraulica per il territorio dell’Università della Tuscia – Viterbo, del Dipartimento di Scienze agronomiche dell’Università di Catania e dell’Uts Biotech del Centro ricerche dell’Enea di Casaccia (Roma), hanno messo a punto dei protocolli di micropropagazione in vivaio di piantine delle cultivar Romanesco clone C3, Violetto di Sicilia 9/8, Nicescense e Charmad.

L’elevato numero di germogli raccolti per pianta madre, la loro pronta radicazione, e, quindi, la buona capacità di attecchimento hanno permesso di ottenere percentuali elevate di piante idonee al trapianto in campo con bassi tempi di produzione, specialmente nel periodo estivo.

L’utilizzo di piantine micropropagate di carciofo è una realtà che ha consentito la moltiplicazione e la distribuzione di cloni di diverse cultivar tardive.

Per quelle precoci a pieno campo, la sola micropropagazione non sarebbe, invece, bastata ad impedire la bassa radicazione e ambientamento. Le piante micorizzate sono più robuste e rigogliose di quelle non micorizzate. Il peso fresco fogliare a 60 giorni dal trapianto infatti è di circa 13 grammi per le piante non micorizzate e di 20 grammi per quelle micorizzate.

Per rendere esente da virus il materiale di moltiplicazione vegetale di cui dispongono i vivai i ricercatori hanno definito protocolli di risanamento mediante termoterapia in vitro e in vivo, mentre si conferma valida la tecnica della colture di apice meristematico per le tipologie tardive (C3, Grato 1, Grato 2, Castellamare, Tondo di Paestum, Bianco di Pertosa).

Per maggiori informazioni:
Irene Morone Fortunato e Claudia Ruta
Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali
Campus - Via Orabona, 4 – Bari
Tel: + 39 080 5442971
Fax:+ 39 080 5442976

Donato Gallitelli
Dipartimento di protezione delle piante e microbiologia applicata
Campus - Via Amendola, 165/A – Bari
Tel: + 39 080 544370

Mariateresa Cardarelli e Fabio Micozzi
Dipartimento di Geologica e ingegneria meccanica, naturalistica e idraulica per il territorio - Università della Tuscia
Via S. Camillo de Lellis – 01100 Viterbo

Marina Barba
Centro di ricerca per la patologia vegetale – CRA Pav
Via G. Bertero, 22 - 00186 Roma
Tel: +39 06 820701
Fax:+39 06 86802296
E-mail: pav@entecra.it

Giovanni Mauromicale
Dipartimento di Scienze agronomiche, agrochimiche e delle produzioni animali – Università di Catania
Tel: + 39 095 234458

Raffaele Tavazza
UTS Biotech – Centro ricerche Casaccia
Via Anguillarese, 301 – Roma
Tel: + 39 06 30481
Fax:+ 39 06 30484203
Data di pubblicazione: