Obiettivo del seminario è favorire la propensione degli agricoltori alla partecipazione alle filiere agro-alimentari per promuovere innovazioni organizzative, di processo e di prodotto che assicurino sbocchi di mercato locali e/o esteri per le produzioni regionali ed in particolare per le produzioni di qualità.
"Per valorizzare la produzione agrumicola siciliana destinata alla trasformazione - afferma Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia - oltre a una chiara normativa sulla tracciabilità è necessario anche chiudere un accordo di filiera condiviso fra produttori e industriali, dando vita a un monitoraggio serio e preciso della produzione che può essere conferita per la realizzazione di succo, non solo dalle produzioni d'eccellenza (DOP, IGP e Bio) ma anche da quelle non certificate comunque prodotte in Sicilia. Solo così potremmo garantire un rapporto più equilibrato tra produttori e trasformatori sulla base delle reciproche esigenze. In realtà - aggiunge Argentati - nel 2014, sulla base della normativa regionale, il Distretto con l'Assessorato regionale all'Agricoltura, produttori e trasformatori, era già riuscito a siglare un Accordo Quadro 'Prodotto Trasformato' al quale era allegata una bozza di contratto dove gli imprenditori avrebbero dovuto indicare la qualità, le quantità e i prezzi concordati reciprocamente. Quel tentativo, purtroppo, non è andato mai avanti. Ma è la strada da seguire, tanto che in questi giorni si sta continuando a lavorare all'interno della base sociale del Distretto per facilitare accordi tra produttori e industriali".
"Il Distretto, in tutte le sedi istituzionali, insiste da tempo sull'importanza di una chiara tracciabilità in etichetta per i succhi - afferma Salvatore Imbesi, titolare di Agrumigel e Ortogel e consigliere d'amministrazione del Distretto Agrumi di Sicilia -. Solo una tracciabilità chiara consentirà di valorizzare il prodotto siciliano. Per farlo è certamente necessario cambiare la normativa di riferimento che, ad oggi, non prevede l'obbligo di citare la provenienza, ma solo quello della percentuale di succo. Percentuale che, seppure recentemente innalzata, non garantisce il consumatore sulla provenienza del prodotto".
Per maggiori informazioni gli interessati possono rivolgersi la sede Arces di Palermo, telefonando allo 091 346629 tutti i giorni feriali, escluso il sabato, dalle ore 9:30 alle ore 12:30, o mandando una mail a: socialfarming@arces.it.