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Il robot impollinatore BrambleBee: un'enorme ape su ruote, con braccio meccanico

Mele, arance, piccoli frutti: per questi alimenti dobbiamo ringraziare le api e il loro straordinario lavoro di impollinazione. Sfortunatamente, per dimostrare la sua gratitudine, l'uomo uccide le api in quantità sconcertanti, distruggendo i loro habitat e avvelenandole con i fitofarmaci. Allo stesso tempo la popolazione umana sta aumentando in modo impressionante e questo significa che se non prenderemo tutti dei provvedimenti ci ritroveremo a dovere nutrire più persone con meno impollinatori naturali.

In una serra della West Virginia University un macchinario chiamato BrambleBee sta imparando ad aggirarsi tra i frutteti di more, impollinandole; lo fa scuotendo i fiori (i fiori di mora sono autoimpollinanti, perciò api e robot devono semplicemente urtarli per fare diffondere il polline). Non c'è un modo di sostituire le api, ma in un mondo con troppi esseri umani e non abbastanza impollinatori, robot come questo potrebbero aiutare a nutrire la nostra specie.

Il BrambleBee funziona al pari di un'automobile a guida autonoma. Innanzitutto utilizza dei laser per costruire una mappa 3D della serra, in modo da sapere come muoversi. Per il momento utilizza codici QR che segnalano i fiori, ma i ricercatori sono vicini alla produzione di vere e proprie foto. Dopo avere attraversato le file, programma il prossimo passo per raggiungere più fiori possibile con il suo braccio. Dopodiché, una volta posizionato davanti a una pianta, un'altra fotocamera sul braccio robotico effettuerà una mappatura in 3D persino più dettagliata della coltura.



Se BrambleBee determina che un fiore è pronto per essere impollinato, utilizzerà un piccolo spazzolino stampato in 3D con setole in poliuretano flessibili posizionate alla fine del suo braccio e toccherà delicatamente il fiore. Questo permette di trasferire il polline dagli organi riproduttivi maschili, chiamati antere, ai pistilli, dove comincia l'impollinazione. Il robot si ricorderà anche quale fiore ha già toccato, perciò potrà eseguire diversi cicli mentre la pianta matura nella serra.

E' più costoso di aiutare le api a fare il loro lavoro? Sicuramente. Nutre gli insetti? Proprio no. Ma BrambleBee può fornire qualcosa che le api non possono, cioè i dati. Yu Gu, lo sviluppatore del sistema, ha spiegato: "Immaginate di riconoscere una mora dal momento in cui è un germoglio fino a quando diventa un frutto, in questo modo si può determinare quante more aspettarsi e quale sarà la loro qualità". E se BrambleBee può gestire una manipolazione così delicata come l'impollinazione, teoricamente può approcciarsi alle piante in altri modi, come per esempio utilizzando uno strumento diverso per eliminare i fiori non sani.

Lo ribadiamo, questo macchinario non si avvicina neanche lontanamente a sostituire le api. Sulla Terra volano oltre 20.000 specie di api, con corporature e strategie uniche per la raccolta del polline. Secondo Marla Soivak, dell'Università del Minnesota: "Un robot creato dall'uomo non può competere con un'evoluzione delle api che va avanti da quasi 100 milioni di anni. Dobbiamo trovare un modo per proteggere le api, non per rimpiazzarle". Inoltre, le dimensioni di BrambleBee non sono adeguate per colture come i mandorli. E le piante che non effettuano un'autoimpollinazione sono più problematiche. L'umanità ha ancora bisogno delle api e i cambiamenti di politica e la ricerca stanno cercando di salvarle.

Per avere, poi, un grande impatto bisognerebbe affidarsi a un grande numero di robot impollinatori. "Credo che sia molto difficile immaginare un futuro dove i robot impaginatori giocherebbero un ruolo significativo nel sostenere una produzione alimentare che compensi il declino delle api - ha dichiarato il biologo di Harvard James Crall, che studia le dinamiche di colonia incollando codice QR sulle api e seguendole con una videocamera - Oltre alle api da miele, ci sono migliaia di specie di api in tutto il mondo che sono fondamentali per le rese delle colture e per mantenere la biodiversità".

Ma proprio come gli apicoltori affittano le loro arnie agli agricoltori per avviare l'impollinazione, così i robot come BrambleBee potrebbero viaggiare tra le aziende agricole per fornire un aiuto, o lavorare a tempo pieno nelle serre. Forse BrambleBee potrebbe lavorare insieme alle api, con meno disagi rispetto ai piccoli droni impollinatori che potrebbero finire con il fare del male agli insetti.

Quindi, sì, l'umanità ha bisogno delle api. Ma per nutrire la nostra specie forse la coltivazione del futuro potrebbe beneficiare di una mano robotica o due.
Data di pubblicazione: