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Prezzi dalle stelle alle stalle per le banane

Volumi eccessivi, minore domanda di prodotto extra da multinazionali o dal mercato russo, problemi logistici. "Quest'annata è cominciata con una situazione eccezionale sul mercato delle banane. Abbiamo sperimentato prezzi estremamente alti, quasi incredibili. Ciò è stato dovuto principalmente a una produzione molto bassa in parecchi Paesi produttori". A spiegarlo è Hugo Castro di Ginafruit, produttore ed esportatore dell'Ecuador.



In un articolo pubblicato a gennaio di quest'anno (cfr. FreshPlaza del 19/01/2018), Hugo spiegava che il mercato internazionale delle banane era in attesa della tempesta perfetta. "Ci aspettavamo prezzi elevati ma anche che, a un certo punto, sarebbero crollati, ma non avremmo mai pensato che il crollo si sarebbe verificato nelle prime settimane dell'anno, che in Ecuador corrispondono all'alta stagione".



Tre fattori principali
Hugo ha spiegato che nella settimana 9 i prezzi sono diminuiti da 18 dollari a circa 7. "Il calo delle quotazioni è stato continuo, fino ad arrivare a un prezzo minimo di circa 2 dollari a cartone". La tempesta perfetta alla fine è arrivata, secondo Hugo, ed è stata causata da tre fattori principali.

"Prima di tutto i grandi volumi disponibili al momento da tutti i Paesi produttori di banane, che hanno causato offerta e scorte eccessive in tutto il sistema. I frutti con prezzi più bassi provenienti da altre zone di produzione come Costa Rica, Colombia, Guatemala e Messico hanno messo sotto pressione i mercati fino a fare diminuire le quotazioni a livelli più bassi della media. Sfortunatamente, i cambiamenti climatici hanno mutato le curve di produzione, causando un'inondazione di frutti praticamente nello stesso momento in tutti i Paesi produttori".

Il secondo fattore è che le multinazionali e il mercato russo stanno richiedendo poco prodotto extra, secondo Hugo. "Le multinazionali e i supermercati russi acquistano principalmente volumi sotto contratto, che a causa della crisi dei prezzi alti e della bassa produzione all'inizio dell'anno sono molto inferiori rispetto agli ultimi anni. La maggior parte delle società ha smesso di acquistare sul mercato spot. Mentre all'inizio di quest'anno il mercato spot era un campo di battaglia. Tutti gli esportatori erano in cerca di volumi ulteriori per rifornire i loro clienti. L'offerta più alta si aggiudicava i frutti, mentre ora, solo qualche mese più tardi, il mercato spot è crollato".


Un altro fattore importante che ha contribuito al crollo del mercato sono stati i problemi con le compagnie di navigazione. Hugo ha spiegato che è presente un'enorme carenza di spazio di carico e di container vuoti, cosa che è andata a creare una situazione di forza maggiore. "Cile e Perù stanno impiegando la maggior parte dello spazio nelle navi e nelle rotte che condividiamo. Il Cile ha grandi volumi di frutta a disposizione e paga tariffe di trasporto più alte dell'Ecuador. L'Ecuador corrispondeva tariffe di trasporto piuttosto basse per le spedizioni e avevamo una discreta libertà di organizzazione per i nostri programmi".

"Tre anni di tariffe molto basse, l'anno scorso, hanno spinto il settore di spedizione verso fusioni e bancarotte. Dopo tutto ciò, le società di spedizione con scarsa disponibilità di spazio e container ora hanno deciso di spostare la loro attenzione dai volumi al profitto, il che significa che il Paese che paga di più ottiene lo spazio a bordo. Piuttosto che concentrarsi sulle tariffe, ci aspettiamo che cerchino soluzioni a lungo termine per la creazione di soluzioni vantaggiose per tutti noi. Nello stesso modo in cui noi abbiamo bisogno di loro per trasportare il nostro carico, loro hanno bisogno di noi per riempire le navi".

Questo problema logistico sta avendo un impatto anche sul profitto di molte società. "All'inizio dell'anno abbiamo firmato contratti che si basano su determinate tariffe di spedizione. Ora queste risultano diverse perché le compagnie di spedizione ci stanno chiedendo di più. Questo ci lascia con due opzioni: o non vendere la frutta oppure venderla ma perdere denaro per via dell'aumento delle tariffe di spedizione. La situazione è difficile".


Russia
Hugo ha descritto il mercato russo come un altro fattore che necessita di essere preso in considerazione. "Sorprendentemente la loro domanda si comporta in modo piuttosto strano. Normalmente questo periodo è alta stagione, per noi, in termini di export in Russia. Tuttavia, dalle settimane 10 e 11 gli importatori sono sembrati più cauti, acquistando meno e non rinnovando i contratti. Ciò è andato esattamente all'opposto di qualsiasi supposizione o previsione fatta dai produttori sul fatto che domanda e prezzi sarebbero rimasti alti per via dei Mondiali di calcio, in programma per quest'estate".

Ginafruit
Secondo Hugo, la società Ginafruit sta andando bene nonostante le circostanze. I volumi programmati sono cospicui e ci si aspetta persino che continuino ad aumentare. "Esportiamo in media 150mila cartoni alla settimana, molto di più rispetto all'anno scorso. L'intenzione è di terminare quest'anno con volumi pari a circa 180mila cartoni alla settimana". L'obiettivo principale della società è sempre stato quello di lavorare con programmi annuali, nella speranza di continuare ad ampliare la base produttiva. Per quest'anno è previsto l'acquisto di ulteriori 200 ettari.


Per quanto riguarda le destinazioni d'esportazione, Hugo ha spiegato che i mercati asiatici sono stati sorprendenti. "Inaspettatamente, sono diventati uno dei nostri mercati d'esportazione più importanti. Si tratta di mercati dominati in genere dalle banane filippine. Quando abbiamo provato ad accedere a questi mercati nel 2013, la banana ecuadoriana non era conosciuta, le persone dubitavano della sua qualità e i tempi di trasporto erano molto lunghi. Le cose poi sono cambiare e, oggigiorno, le banane ecuadoriane sono una presenza costante nei supermercati".

Altri mercati per Ginafruit sono Algeria, Iran, Iraq, Russia e Polonia. Recentemente, la società ha cominciato a rifornire Lidl e Aldi in Germania. "Al momento non siamo in grado di vendere più di quanto è già sotto contratto, per via dei summenzionati problemi con le compagnie di navigazione. Normalmente, in questo periodo, nel mercato spot vendiamo volumi buoni a mercati come Iran, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Cina, Algeria e Libia. Sfortunatamente abbiamo perso tutte queste opportunità di vendita a causa della mancanza di spazio di carico presso le compagnie di spedizione".



Le difficoltà non sono finite
"La situazione non sembra molto promettente per il prossimo futuro. Mi aspetterei prezzi in calo, con alti e bassi basati sul volume di produzione, per continuare fino alla settimana 38/40 del 2018, perciò abbiamo ancora una strada difficile davanti a noi".

"Il volume per il Ramadan è già stato caricato ed è in viaggio. I Mondiali di calcio non determineranno un aumento della domanda; in caso lo facessero, si tratterebbe di volumi che dovremmo caricare ora, cosa impossibile. La produzione cinese dovrebbe arrivare nei prossimi due mesi e ciò significa che si ridurrà la domanda dalle Filippine e tali volumi saranno quindi spediti in mercati alternativi dove vende anche l'Ecuador, come Corea del Sud, Giappone, Iran, Iraq e altre nazioni asiatiche che caricano attraverso San Pietroburgo. Europa, Russia e Stati Uniti stanno entrando nel loro periodo di scarsa domanda dovuta alle vacanze scolastiche, alle alte temperature e all'arrivo della frutta estiva locale.

Per maggiori informazioni:
Hugo Castro
Ginafruit
Machala, Ecuador
Tel.: +593 999423369
Email: gerencia@ginafruit.com.ec
Web: www.ginafruit.com.ec

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: