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Il vice presidente Paolo De Castro assolutamente contrario

Commissione europea: taglio dei fondi Pac del 5 per cento

Budget europeo per l'agricoltura: ieri 2 maggio 2018 la Commissione ha proposto un taglio del 5% per il periodo 2021-2028. L'ipotesi era nell'aria già da tempo, anche se gli addetti ai lavori auspicavano una riduzione inferiore. Gli ottimisti speravano in un budget invariato. Il budget precedente era di quasi 400 miliardi. Un 5% di calo significherebbe circa 20 miliardi. I motivi: i minori introiti a causa dell'uscita della Gran Bretagna, e maggiori spese su altri fronti come quello dell'immigrazione.


La suddivisione della "torta" del Quadro finanziario pluriennale scorso. All'agricoltura era toccato il 38% (elaborazione A.F.)

Nel sito della Commissione si può trovare la proposta originale in inglese (clicca qui) che, tradotta nella sua parte centrale, recita: "Allo stesso tempo, la Commissione ha esaminato criticamente dove è possibile effettuare risparmi e migliorare l'efficienza. La Commissione propone che i finanziamenti per la Politica agricola comune e la Politica di coesione siano moderatamente ridotti - entrambi del 5% circa - per rispecchiare la nuova realtà di un'Unione a 27. Queste politiche saranno modernizzate per garantire che possano ancora funzionare con meno e persino servire nuove priorità. Ad esempio, la politica di coesione svolgerà un ruolo sempre più importante nel sostegno alle riforme strutturali e all'integrazione a lungo termine dei migranti".



Assolutamente negativo il parere di Paolo De Castro (foto sopra), vicepresidente Commissione agricoltura: "Ribadisco con forza la mia contrarietà a tagliare le risorse della Politica Agricola Comune nel bilancio Ue 2020-2027 presentato oggi 2 maggio 2018 dalla Commissione europea. Il taglio del 5% del bilancio agricolo prospettato dal commissario al bilancio Günther Oettinger significherebbe togliere più di 20 miliardi di euro alla Pac in sette anni e produrrebbe un calo inaccettabile. Il documento finanziario europeo presentato questa mattina è risultato in aggiunta poco ambizioso per quanto riguarda l'incremento delle risorse, che come chiedeva il Parlamento europeo avrebbero dovuto raggiungere l'1,3% del Pil della Ue, mentre si fermano a poco più dell'1,1%".



Nelle scorse settimane l'assessore all'agricoltura dell'Emilia-Romagna Simona Caselli aveva lanciato un allarme, affermando che l'Italia è di fatto senza rappresentanza a causa della mancanza del nuovo Governo (cfr. FreshPlaza del 16/04/2018).

Non si sono fatti attendere i commenti. "Tagliare i fondi all'agricoltura per far quadrare i conti di un bilancio che resterà inadeguato, dimostra che c'è scarsa fiducia sul futuro della costruzione europea". Questo il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in relazione alla proposta della Commissione europea sul nuovo quadro finanziario della UE che prevede la riduzione delle spese destinate all'agricoltura.

"E' sbagliata e da respingere al mittente - ha aggiunto il presidente di Confagricoltura - anche la proposta di ridurre i trasferimenti alle imprese di maggiore dimensione. Vale a dire, quelle che assicurano la maggior parte dei posti di lavoro, producono per il mercato interno e per le esportazioni e sono aperte all'innovazione".

"Le vere imprese agricole - ha continuato Giansanti - hanno assicurato produzioni abbondanti, sicurezza alimentare, tutela del territorio e delle risorse naturali. Il tutto a un costo che non arriva a trenta centesimi al giorno ad abitante. Alla luce di queste cifre, i tagli proposti dalla Commissione europea sono inaccettabili".