Social network: ottimo strumento di lavoro se utilizzato a dovere
In occasione del traguardo raggiunto dalla nostra pagina Facebook (cfr. FreshPlaza del 24/04/2018) abbiamo chiesto ad alcuni operatori il loro rapporto con i social network. Non solo Facebook, ma anche Twitter, LinkedIn, Instagram e altri.
"Non ho mai visto di buon occhio Twitter - racconta un responsabile marketing - tanto che i post aziendali sono limitati. Eppure retwittando a un commento ho portato a casa un ordine di tre pedane di prodotto per un'importante società estera. E il contatto, pur rimasto in sospeso per qualche tempo, è stato ripreso in occasione dell'ultima edizione di Fruit Logistica".
Un produttore, invece, trova che Facebook sia il canale giusto per far conoscere produzioni e, di conseguenza, l'azienda che ad esse sta dietro. "Rispetto ad altri social, si riesce a raccontare una storia. Capita, inoltre, di essere contattato da intermediari, ma anche da società di commercializzazione che chiedono il prodotto e lo pagano bene".
A detta di alcuni, LinkedIn sarebbe la piattaforma che offre le maggiori prospettive di collaborazioni reali. E Instagram "parla da solo con le sue immagini. Una foto racconta più di tante parole". Frase fatta ma che poi corrisponde, in quasi il 100% dei casi, alla realtà.
Non è sempre oro quello che luccica, però. Come in qualsiasi altro ambito, anche i social network nascondono insidie e fregature, se non correttamente gestiti.
Utilizzati con l'obiettivo di favorire il consumo/la vendita di ortofrutta, è bene tenere a mente alcuni accorgimenti. "Se posti un ricordo o una foto di un prodotto non ancora o non più disponibile, rischi di essere inondato di messaggi - racconta un produttore - e di fare una figura barbina. Se per farti bello con gli amici, zucchine, patate e cetrioli acquisiscono una connotazione diversa, passata l'ilarità del momento resta solo il gesto poco attento, che rimane comunque tracciato sul web. Lungo cetriolo ma cervello poco fine, non proprio il giusto mix. Attenzione poi a farsi vedere in video o foto con una sigaretta, seppur spenta, in giro per lo stabilimento di un'azienda: il rischio che si corre è diametralmente opposto all'intento di esaltare un prodotto o una lavorazione".